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Medici e avvocati indagati a Vibo per i falsi certificati al boss: i professionisti coinvolti - Nomi

Dal disturbo dell'adattamento, con ansia e umore depresso, alla sindrome suicidiaria, passando per un disturbo da dipendenza di cocaina e uno borderline. Insomma un quadro clinico davvero grave, se fosse stato reale, ma che all'epoca contribuì a levare dal carcere l'ex boss emergente di Vibo Valentia, Andrea Mantella, diventato poi collaboratore di giustizia.

Più o meno la stessa sintomatologia con qualche altra nota di gravità, che il più delle volte sarebbe sta certificata a tavolino senza neppure vedere il “malato”, avrebbe poi consentito all'allora boss di lasciare la sua “prigione dorata” di Donnici (Cosenza) grazie a consulenze che attestavano falsamente la sua incompatibilità anche con gli arresti domiciliari in una comunità terapeutica, ovvero la clinica Villa Verde e altre simili.

Certificazioni “taroccate” di cui avrebbe beneficiato anche Francesco Scrugli (vittima di un agguato nel 2012) cognato di Mantella e anch'egli detenuto a Villa Verde. Entrambi per associazione mafiosa. Particolarità che emergono dall'avviso di conclusione indagini con contestuale avviso di garanzia notificato a sedici indagati, perché a riprendere le fila di una situazione già emersa alcuni anni fa in seguito alle dichiarazioni di Lovato è stata la Procura distrettuale antimafia di Catanzaro.

A essere indagati dalla Distrettuale, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola: Andrea Mantella, 47 anni; Silvana Albani, 69 consulente tecnico di Bari; Luigi Arturo Ambrosio, 82 di Castrolibero, medico e all'epoca legale rappresentante di Villa Verde; Domenico Buccomino, 66 psichiatra e consulente tecnico della difesa; Massimiliano Cardamone, 44 medico legale di Catanzaro; Sabrina Anna Maria Curcio, 51 di Lamezia Terme; Antonio Falbo, 56 di Lamezia Terme; Francesco La Cava, 62, medico-legale di Pentone (Cz); Santina La Grotteria, 47 di Vibo (cognata di Mantella); Francesco Lo Bianco, 49 di Vibo; Sergio Lupis, 71 ingegnere minerario di Siderno e consulente tecnico della difesa; Mauro Notarangelo, 51 di Catanzaro, psichiatra; Massimo Rizzo, 57 di Catanzaro, consulente tecnico; Antonella Scalise, 62 di Crotone, consulente tecnico; Giuseppe Di Renzo, 47 di Vibo, avvocato e Salvatore Staiano, 63 di Catanzaro, avvocato.

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