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Ex consigliere di Rende minacciato: "Temo per la mia vita"

Il tribunale di Paola

«Ricevo minacce da tempo e temo per la mia incolumità: se dovesse accadermi qualcosa dipenderà da questa vicenda visto che non ho, infatti, altri nemici!».

Francesco D'Ambrosio è stato consigliere comunale di Rende dal 95 al 2004 e, poi, dal 2006 al 2011; ha militato nel centrosinistra e conosce i retroscena di tanti accadimenti politici. Al procuratore di Paola Pierpaolo Bruni che l'interroga con la solita tenacia, rivela uno scenario inquietante.

E confessa tutte le sue paure. D'Ambrosio ammette di ricevere da tempo pesanti intimidazioni, gli dicono che farà una brutta fine. «Sono preoccupato non tanto per me, ma per la mia famiglia. Da tempo subisco minacce tanto che ho dovuto bloccare anche degli account sui social (...) Vengo accusato di essere anche responsabile di arresti e di altre vicende solo per aver parlato con i magistrati». Il testimone racconta ancora che ha tentato più volte di contattare magistratura e forze dell'ordine per segnalare quanto sta accadendo ma di non esservi riuscito.

Nel corso della sua lunga deposizione ha parlato dei rapporti avuti con l'ex parlamentare Sandro Principe, imputato con l'ex sindaco Umberto Bernaudo e l'ex assessore municipale, Pietro Ruffolo, in questo processo istruito dalla Dda di Catanzaro per far luce sui presunti rapporti tra mafia e politica a Rende.

L'ex consigliere comunale riferisce pure del cugino, Adolfo D'Ambrosio, esponente della criminalità organizzata locale e beneficiario, per il tramite di una congiunta, della gestione di un bar-chiosco sul territorio cittadino.

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