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Omicidio a Crotone vicino al bar, gli indagati davanti al gip

Viale Regina Margherita, la strada in cui è avvenuto l'omicidio

Tra oggi e domani verrà eseguita l'autopsia sul corpo di Stefano D'Arca, il 54enne, con precedenti penali alle spalle, che nella notte di giovedì scorso è stato freddato con cinque colpi di pistola al culmine di una lite davanti al Bar Moka di Crotone.

Dall'esame autoptico il sostituto procuratore Giampiero Golluccio, titolare delle indagini, cercherà di ottenere maggiori dettagli su quella che è stata la dinamica del delitto per il quale sono finiti in carcere Francesco Pezziniti, di 74 anni e suo nipote Giuseppe Cortese, di 29, entrambi assistiti dall'avvocato Aldo Truncè, e ambedue accusati di concorso in omicidio.

La ricostruzione del fatto di sangue, che ha sconvolto l'intera comunità cittadina, poggia su alcuni punti, come scrive la Gazzetta del Sud in edicola. Da una parte ci sono le parole che Pezziniti, nonno del giovane Cortese, ha detto agli investigatori della Squadra Mobile, diretti dal capo Nicola Lelario, confessando di essere stato lui l'autore dell'omicidio.

Dall'altra le immagini delle telecamere posizionate dalle diverse attività commerciali che aprono lungo viale Regina Margherita che hanno registrato alcuni momenti della tragedia. Nel mezzo le testimonianze raccolte dagli inquirenti subito dopo l'accaduto di coloro che la notte del delitto si trovavano dentro il noto locale, di proprietà della famiglia Cortese, e nelle vicinanze dello stesso.

 

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