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Discariche abusive, la Calabria maglia nera: 20 siti ancora da bonificare

Nella frazione di Pietrastorta si trova una delle ex discariche

Due anni per chiudere la partita delle discariche abusive sfociate nelle sanzioni dell’Unione europea. Impossibile ipotizzare tempi più brevi, anche – o forse soprattutto – a causa della Calabria. Perché su scala nazionale «la situazione senz’altro più complessa» si sconta fra il Pollino e lo Stretto. Anche tirando a casaccio, è difficile sbagliare: “Calabria uguale maglia nera” sembra, purtroppo, una regola valida per ogni settore. Tanto per non farsi mancare niente, stavolta il primato negativo riguarda la bonifica delle discariche abusive già oggetto, nel 2014, di una pesante condanna inflitta all'Italia dalla Corte di giustizia europea.

A fare il punto della situazione è l’ultima relazione – appena pubblicata tra i dossier consegnati al Parlamento – del commissario straordinario incaricato di seguire gli interventi necessari alla bonifica dei siti.

A fronte di una maxi-sanzione inflitta all’Italia, nel 2017 c’è stata un’accelerazione nelle bonifiche. Ma ancora i siti su cui intervenire sono 65, con una penalità da riconoscere all’Ue pari a 14 milioni 200mila euro. Dalla procedura di infrazione, dunque, dal momento della nomina del commissario ad oggi sono fuoriusciti 15 siti. E venti discariche ancora da bonificare si trovano in Calabria.

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