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'Ndrangheta in Lombardia, i racconti dei pentiti per far luce su tre delitti

Fa leva sull’attendibilità delle dichiarazioni dei pentiti la sentenza della Corte d’assise d’appello di Milano che lo scorso ottobre ha confermato otto ergastoli e ridotto a dodici anni una pena di trenta per gli omicidi di Carmelo Novella, Rocco Stagno e Antonio Tedesco.

Il dato emerge dalle motivazioni del verdetto che rientra nel percorso giudiziario dell’inchiesta “Bagliore”, che nel 2011 ha fatto luce sulle attività della ’ndrangheta in Lombardia, svelando traffici e vendette che hanno insanguinato quel territorio. Al centro, anche la repressione delle velleità indipendentistiche da parte di esponenti delle cosche calabro-lombarde, come Novella, ucciso a San Vittore Olona il 14 luglio 2008 perché avrebbe cercato di rendere autonome le cosche lombarde dalla “casa madre” calabrese: un tempo era infatti legato ai Gallace di Guardavalle.

Tre, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, gli omicidi al centro dell’inchiesta per i quali i pentiti sono stati ritenuti attendibili: quello del guardavallese Novella; quello di Rocco Stagno, originario di Mileto e ritenuto vicino a Novella, ucciso a Bernate Ticino il 29 marzo 2010; infine, il delitto di un altro guardavallese, Antonio Tedesco, anche lui ammazzato in Lombardia il 24 aprile 2009.

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