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Autobomba di Limbadi, altri tre indagati rimangono in carcere

Posizioni diverse, perché se la Cassazione annullando con rinvio davanti al Tdl l’ordinanza cautelare, ha aperto uno spiraglio per Lucia Di Grillo, 29 anni di Limbadi , lo stesso non può dirsi per gli altri indagati ritenuti, a vario titolo, responsabili dell’autobomba che il 9 aprile dello scorso anno ha ucciso Matteo Vinci, biologo, e ferito gravemente il padre Francesco.

La Suprema Corte, infatti, ha rigettato i ricorsi presentati dalla madre, dal padre e dal marito della Di Grillo (avv. Giovanni Vecchio), confermando l’ordinanza cautelare a loro carico. Restano dunque in carcere Rosaria Mancuso, di 63 anni (sorella di alcuni boss – ala ‘Mbrogghia – dell’omonima famiglia di ’ndrangheta), il marito Domenico Di Grillo, di 71 anni e il loro genero, nonché marito di Lucia, Vito Barbara di 28 anni.

L'articolo completo nell'edizione odierna di Reggio della Gazzetta del Sud.

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