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Sovraffollamento delle carceri, Reggio è da allarme rosso

Celle del carcere

Toccherà ai ministri della Giustizia, e dell’Economia e Finanze fare luce sugli 844 giorni di detenzione trascorsi a “San Pietro” in violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo da un reggino nelle carceri “Panzera”. E gli stessi ministri dovranno rispondere perchè la sentenza del Tribunale civile di Reggio che il 9 marzo 2017 ha condannato il Ministero della Giustizia al risarcimento del danno a favore del detenuto per complessivi 6.752 euro - pari a 8 euro «per ogni giornata di detenzione pregiudizievole» - ad oggi non è stato onorato.

L’interrogazione è del parlamentare Pd, Roberto Giachetti, che ha sposato l’ennesima battaglia per la dignità dei detenuti dei Radicali e di Rita Bernardini. Interrogando i Ministri, Giachetti chiede «in che modo e in che tempi intendano far fronte al diritto risarcitorio maturato da oltre un anno e mezzo dal signor F. I. per i trattamenti inumani e degradanti da lui subiti durante la detenzione».

Il tema, drammatico, del sovraffollamento delle carceri resta oggi più che mai una piaga nazionale; e il quadro che viene fuori da Reggio è decisamente critico. È di pochi giorni fa il report che sul territorio nazionale si è sfondato il muro delle 60.000 presenze carcerarie a fronte di capienze regolamentari, sulla carta, per 50.583 detenuti, con un tasso di sovraffollamento pari al 118,6%, destinato comunque a salire a 130,4% dove si consideri che vi sono almeno 4.600 posti di fatto inagibili. Reggio (e la Calabria) si pone in perfetta scia con il dato nazionale. Il sovraffollamento è evidente a Reggio-Panzera (137,63%), Reggio-Arghillà (126,82%), Laureana di Borrello (108,57%).

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