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San Ferdinando, tensione fra i migranti dopo il rogo

Migranti della baraccopoli in corteo dopo l'incendio divampato ieri sera che ha provocato un morto. Di nuovo tensioni quindi che tornano ogni volta che succede qualcosa nell'area che è sottoposta a una ordinanza di sgombero mai eseguita.

Al Comune riunione del comitato dell'ordine pubblico con il prefetto di Reggio, il questore, il comandante provinciale dei carabinieri.

Sulla vicenda interviene anche il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, in un post su Facebook: "Arriva il messaggio di quelli che non vorresti mai ricevere e che fanno diventare lunga la notte. Un nuovo incendio alla tendopoli di San Ferdinando, ancora morte".

E ancora: "È da anni - afferma Sposato - che lo stiamo denunciando, qualche giorno fa lo abbiamo urlato direttamente dalla tendopoli con una iniziativa. Subito dopo lo abbiamo fatto in Prefettura a Reggio Calabria, che riteniamo abbia enormi responsabilità. Un anno perso per smantellare #Riace, un anno perso per evitare altre morti. Reagiremo".

Le fiamme si sono sviluppate per un fuoco accesso per riscaldarsi dal freddo della notte e sono state spente dai vigili del fuoco che stazionano nella zona. Nel gennaio 2017, un altro rogo aveva distrutto circa 200 baracche uccidendo Becky Moses, una donna nigeriana di 26 anni. Il rogo della notte scorsa è divampato nonostante sulla zona stesse piovendo.

Le baracche, costruite ad alcune centinaia di metri dalla tendopoli "ufficiale" in cui vivono altri 800 migranti, sono adesso in mezzo al fango.

Una situazione che crea tensione tra i migranti che annualmente, in questo periodo, arrivano nella piana di Gioia Tauro per cercare lavoro nei campi per la raccolta di agrumi.

Dopo la tensione registratasi nella prima parte della mattinata, la situazione nella tendopoli di San Ferdinando è tornata tranquilla. Nella struttura dove vivono ancora centinaia di migranti, che sorge a poche centinaia di metri dalla tendopoli "ufficiale" allestita dalla Regione Calabria con il coordinamento della Prefettura di Reggio, la vita prosegue come ogni giorno, con i migranti impegnati nelle loro attività quotidiane.

L’unico segno rimasto della tensione di stamattina sono alcuni cassonetti rovesciati all’ingresso del campo. Una cinquantina di migranti, a conclusione dell’incontro che hanno avuto insieme a sindacalisti della Flai Cgil col Prefetto di Reggio Calabria dopo la riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, sono rientrati senza problemi nella tendopoli.

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