Un report realizzato da Confcommercio sul fenomeno criminale in Italia, prendendo a esempio circa 4.600 associati in tutta la penisola, colloca la Calabria in una condizione similare a quella di altri casi nazionali. Nello specifico: supera la soglia del 50% chi si affida per la propria sicurezza a telecamere e sistemi di sorveglianza; attorno al 30% vi sono coloro che denunciano, appena sopra la decina percentuale c’è chi, invece, si rivolge alle associazioni di categoria e, infine, meno del 5% si affida alle associazioni antiracket. Sempre secondo il report 2018 un imprenditore su 4 percepisce un peggioramento nei livelli di sicurezza rispetto allo scorso anno, mentre i crimini legati alla criminalità organizzata avrebbero raggiunto la soglia percentuale del 32%. Un dato in ribasso, sempre secondo il report, sarebbe da attribuire alla percentuale di imprenditori che hanno accettato le richieste estorsive, oggi pari al 28%. Un dato che fa scaturire una forte riflessione soprattutto se rapportato a Lamezia, dove la cittadinanza è silente davanti alle estorsioni e si limita al semplice lamento, così come spiega l’esponente dell’associazione Antiracket Maria Teresa Morano. «I lametini non si prendono le loro responsabilità – ha detto – questa città è ancora schiava di mentalità non libere, c’è l’abitudine della lamentazione che forse è la più diffusa, mentre il darsi da fare e fare il primo passo mancano. Leggi l'articolo completo su Gazzetta del Sud - edizione Catanzaro in edicola oggi.