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Lamezia ammorbata dai clan

Un campionario di favori, regalie, ammiccamenti sfociati in veri e priori atti di corruzione alla “conquista” dell’ospedale di Lamezia Terme e dei servizi connessi, compreso il business dei defunti.

La Dda di Catanzaro - come riporta la Gazzetta del Sud in edicola- ha messo insieme centinaia di episodi nell’operazione “Quinta Bolgia” sfociata all’alba di lunedì in 22 arresti. Una commistione tra dirigenti pubblici, politici e affiliati alla cosca Iannazzo che il gip non esita a definire «prostituzione a fini personali della funzione pubblica".

Ne fornisce una sua visione, agli atti dell’inchiesta, anche l’ex killer e oggi collaboratore di giustizia Gennaro Pulice: "Per esserci lo sviluppo a Lamezia Terme non crediamo alle favole, ci vuole il consenso delle famiglie di ’ndrangheta, sennò sviluppo non ce n’è".

Ai domiciliari è finito, tra gli altri, l’ex deputato Giuseppe Galati. Un terremoto all’Asp. Le ditte che gestivano le ambulanze avrebbero regalato litri e litri d’olio perché venisse chiuso un occhio.

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