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Il doppio ex Dionigi fa le carte al derby Cosenza-Catanzaro: “Vince chi difende meglio”

L’intervista: il tecnico ha guidato le Aquile in Serie C e nella passata stagione il Cosenza tra i cadetti in 11 partite: «I padroni di casa non possono sbagliare l’atteggiamento, ma il Catanzaro non deve cullarsi sulla propria classifica: sarebbe una delusione perdere i playoff. Che gioia la vittoria del 2017!»

Davide Dionigi

Il collettivo dell’una contro le individualità dell’altra, il duello fra bomber e quello fra tecnici, ma questo derby che arriva «nel momento più delicato» può decidersi a favore di «chi farà la migliore fase difensiva, un po’ problematica sia per il Catanzaro che per il Cosenza proprio per le caratteristiche che hanno tutte e due le squadre». Che puntano ormai apertamente ai playoff. Davide Dionigi le conosce bene, è stato sulle due panchine, il derby l’ha affrontato (e vinto) con il Catanzaro, mentre l’anno scorso ha iniziato la stagione sulla sponda rossoblù della Calabria. È perfetto per leggere il duello di oggi al “San Vito-Marulla”.
«Il Cosenza deve assolutamente riscattare la sconfitta dell’andata, soprattutto a livello ambientale. Onestamente quella gara l’ha dominata il Catanzaro, che ha giocato meglio. Di conseguenza, con la consapevolezza del campanilismo che c’è nelle due città, di quanto la sentono le due tifoserie, al di là del risultato i padroni di casa non possono sbagliare l’atteggiamento».
Il 2-0 di fine novembre garantisce apparentemente meno pressioni ai giallorossi: «Però essere più tranquilli a volte non è un bene. Io dico che le sicurezze che hanno, più che dalla prima partita, derivano dal campionato strepitoso che stanno facendo». È comunque il derby della possibile svolta per entrambe: «A questo punto della stagione è molto delicato, vincesse il Catanzaro prenderebbe ulteriore slancio per puntare a qualcosa di stratosferico, il Cosenza ne ricaverebbe invece lo sprint per arrivare ai playoff, l’obiettivo dichiarato dal presidente. Al contrario avrebbe meno spinta – sottolinea Dionigi – e per questo ritengo che il Cosenza abbia più da perdere. Nemmeno a Catanzaro, conoscendo la proprietà, prenderebbero bene l’uscita dalla zona alta dopo che ci sono stati dall’inizio, meritandosela».
Dionigi il derby l’ha vinto al “Ceravolo”, il 19 novembre 2017, facendo scacco al Cosenza di Braglia: «Dominammo, non ci fu storia per 90’ al di là del gol segnato dagli avversari alla fine. Imporsi in sfide del genere è sempre un’emozione, farlo in quel modo, con una grandissima partita, ancora meglio». Oggi più di allora, non fosse altro per la categoria di differenza, sono annunciati battaglia e spettacolo insieme: «Il Cosenza ha un reparto offensivo, e pure qualche centrocampista, che in B possiedono pochi. Penso a Florenzi, che con me giocava sempre e quando si è fatto male si è spenta la luce: farà la A ad occhi chiusi eppure ora non ha spazio. Sulla carta attacco e mediana rossoblù sono più forti anche di quelli del Catanzaro, che però, grazie anche a come giocano i suoi centrocampisti e attaccanti, ha uno dei migliori impianti della categoria. Chi può decidere l’incontro? I nomi di Tutino e Iemmello sono troppo scontati perché davanti tutte e due le squadre faranno grandi cose, perciò penso che la spunterà chi andrà meglio in difesa».
Da allenatore, Dionigi applaude il lavoro dei colleghi: «Non tanto per quanto fatto l’anno scorso, il Catanzaro in C era fuori concorso, ma ora Vivarini sta compiendo un miracolo per l’idea di gioco, il calcio che propone, ha creato un gioiellino. Caserta ha avuto il merito di non snaturarsi mai, è andato avanti per le sue idee, brava la società è ad appoggiarlo anche quando ha raccolto 2 punti in 7 gare e lui a portare avanti il suo credo, che mi piace molto nella sua fase iper-propositiva».
Dopo questo incontro, comincerà il lungo rettilineo finale del torneo: «Per me il Catanzaro ai playoff ci arriva e sono contento anche per il presidente Floriano Noto, persona perbene sotto tutti i punti di vista, merce rara in questo mondo. La mia esperienza a Catanzaro è stata tutta positiva e bellissimo il rapporto con lui. Quanto al Cosenza, ho letto le dichiarazioni del presidente Guarascio prima della festa per i 110 anni, l’occhio ai playoff è normale ci sia, credo sia un obiettivo prefissato per gli sforzi economici fatti, più importanti rispetto all’anno scorso. Gente come Forte, Tutino, Canotto in aggiunta a Micai e Praszelik, o a un giovane come Zuccon, secondo me fortissimo. I punti di distanza sono pochi, deve provarci fino alla fine».

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