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Coronavirus, Sapia (M5S): "Assurdo riaprire le scuole in Calabria il 7 gennaio"

Il deputato penstastellato, componente della commissione Sanità, afferma la sua contrarietà sul possibile ritorno tra i banchi di scuola subito dopo l'Epifania

Francesco Sapia

«Sarebbe assurdo riaprire le scuole in Calabria il 7 gennaio, alla luce dei dati ancora preoccupanti, delle risapute criticità sui tamponi, dell’organizzazione sanitaria sul territorio regionale e dell’arrivo del freddo e dell’influenza stagionale». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, componente della Commissione Sanità.

«Un sano realismo - aggiunge Sapia - è sempre preferibile a posizioni ideologiche o politiche che, in questo particolare momento, non aiutano né giovano. Anche sulle vaccinazioni ci sono evidenti ritardi, posto che occorrerà del tempo per completarle e, dunque, per raggiungere condizioni di effettiva sicurezza. Dall’inizio della pandemia, in Calabria si sono registrati circa 500 decessi. Anche negli ultimi giorni abbiamo perduto vite umane. Come ho già osservato in una mia interrogazione al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, la mancanza di un piano pandemico aggiornato e, qui ribadisco, di una gestione accentrata dell’emergenza sanitaria ha creato gravi problemi in tutta Italia, tra l’altro di carattere economico e, a parte, nella formazione scolastica».

«Questa fase - sostiene ancora il deputato del M5s - va perciò affrontata con grande responsabilità, senza lasciare spazio al caso o alla sorte. Non possiamo mettere a rischio gli studenti e il personale scolastico. Dobbiamo evitare i focolai e la propagazione silenziosa del virus, che nella galoppante variante inglese sembrerebbe, per quanto sta emergendo, colpire soprattutto i ragazzi e i bambini. Abbassare la guardia adesso sarebbe stolto e rischierebbe di vanificare i progressi della scienza, che in tempi rapidissimi ha realizzato vaccini efficaci, la cui disponibilità non sarà purtroppo immediata».

«Mi auguro - conclude Sapia - che sulla tutela della salute e sul futuro dei calabresi non ci siano divisioni. La politica dovrebbe essere unita sulle misure di contenimento e sull'utilizzo delle risorse europee per la ripartenza del Paese e, spero, del Sud in particolare».

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