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Il torrente “nero” invade la spiaggia

Il torrente “nero” invade la spiaggia

È accaduto ancora. Puntuale, come ogni estate a ridosso di ferragosto, il torrente Caccavari, a Montepaone, è tornato a turbare le vacanze dei turisti. Da torrente in secca si è trasformato in un corso d’acqua di colore scuro che ha riversato acqua maleodorante in mare. A riprenderlo i telefoni degli avventori dei due stabilimenti balneari che sorgono a pochi metri dalle sue sponde in una giornata particolare, in cui, sulla spiaggia di Montepaone e Soverato, si sono dati appuntamento migliaia di fedeli devoti alla Madonna di Portosalvo, nel giorno che qui è conosciuto come quello della “Madonna a mare”. Se di rischio per la salute si possa parlare non è dato saperlo. Le risposte dagli organi competenti non sono arrivate. Nessun riscontro alle chiamate effettuate al numero di pronto intervento della guardia costiera, impegnata nel servizio di ordine pubblico nella processione, nessuna ordinanza di divieto di balneazione dai comuni che ammettono di non essere intervenuti nella mancanza di una segnalazione di pericolo dallo stesso organo e dall’Arpacal (deputati ad effettuare i prelievi per i controlli d’urgenza) nessuna pattuglia dei carabinieri intervenuta, per la totale assenza di chiamate al 112.

Ancora una volta si denuncia su social e organi di stampa; tra la rabbia dei titolari degli stabilimenti balneari costretti a subire l’ennesima campagna denigratoria in piena estate. I turisti chiedono «chiarimenti su quel torrente». Allontanando ogni dubbio: il mare di Montepaone e del comprensorio non risulta inquinato, ma soggetto a riversamenti di materiale di varia natura trasportati dai torrenti nei giorni di pioggia. Quelli in cui, come avvenuto domenica scorsa, a monte di una costa soleggiata, si riversano imponenti precipitazioni. Sulla situazione pesano come un macigno i dubbi alimentati dalle denunce degli anni scorsi a cui ha dovuto rispondere il sindaco di Gasperina, comune non collettato al depuratore di Montepaone, ritenuto responsabile di riversamenti maleodoranti del contenuto delle vasche di raccolta.

Da anni il sindaco di Gasperina Gregorio Gallello denuncia il problema e chiede i fondi per poterlo risolvere; da altrettanto tempo i turisti chiedono di effettuare analisi immediate per comprendere se sussista o meno un pericolo per chi si trova in acqua al momento dei riversamenti. Ieri l’ufficio tecnico del Comune di Montepaone ha inviato una lettera alla procura della Repubblica: «Abbiamo eseguito i controlli – spiega il responsabile dell’utc Franco Ficchi – sulle pompe di sollevamento che sorgono nella zona, ma nessun problema è stato rilevato nell’impianto di depurazione». La minoranza consiliare lancia un appello agli organi deputati al controllo: «Ci diano risposte – commenta Umberto Fulginiti riportando il pensiero condiviso dai 4 consiglieri di minoranza montepaonesi – su quanto è accaduto, facendosi carico di un’eventuale smentita qualora il fenomeno sia realmente irrilevante per la salute». Intanto a 24 ore dall’accaduto i carabinieri di Soverato hanno avviato autonomamente i controlli per verificare non solo l’entità del fenomeno, ma la gestione dell’allarme che, nel dubbio di una fondatezza, avrebbe meritato comunque una segnalazione al 112 talvolta chiamato ad intervenire anche per questioni meno preoccupanti. La raccomandazione dalla Compagnia soveratese è di segnalare sempre ogni dubbio agli organi preposti al controllo a cui si può fornire eventuale materiale che documenti gli eventi sospetti.

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