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Estorsione dopo il sesso, accusata chiede abbreviato

giustizia

Comparirà il prossimo 11 luglio davanti al gup del tribunale di Paola, Rosamaria Mesiti, la giovane donna di Scalea, accusata di estorsione a sfondo sessuale nei confronti di un noto insegnante in pensione di Diamante.

Alla donna, difesa dall’avvocato Giuseppe Mandarino, viene contestato il reato di concorso in estorsione aggravata perché, assieme a una persona non ancora identificata, avrebbe minacciato un ottantaduenne, insegnante in pensione - coniugato e con figli, con il quale aveva in più occasioni avuto rapporti sessuali - di informare i suoi familiari della relazione extraconiugale se non avesse consegnato 2.000 euro quale prezzo del silenzio, costringendo quindi l’anziano a consegnarle il denaro.

Il difensore della donna ha avanzato la richiesta di rito abbreviato e nel corso dell’udienza l’insegnante in pensione si costituirà parte civile attraverso il suo legale, l’avvocato Francesco Liserre. Secondo le indagini condotte dai militari dell’Arma, la donna avrebbe realmente estorto al pensionato 100 euro con l’aggravante di aver commesso il fatto nei confronti di persona anziana. La vittima, subito dopo aver ricevuto la prima minaccia telefonica di consegnare i soldi, affinché la sua famiglia non venisse informata del tradimento, si è rivolta ai carabinieri di Diamante, i quali coordinati dal tenente Daniele Nardone, tentavano una trappola per la coppia di estorsori.

L’operazione, accuratamente svolta dai militari della compagnia di Diamante, durante il passaggio della carovana rosa del Giro d’Italia, ha portato all’arresto in flagranza della giovane donna nei pressi di un distributore di benzina di Scalea, subito dopo la consegna da parte della persona offesa della somma di denaro. Successivamente, il gip dopo aver convalidato l’arresto eseguito nel rispetto dei presupposti di legge, su richiesta del difensore della donna, ha disposto la sostituzione della misura della custodia cautelare con quella dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nel corso delle indagini, sono emersi diversi tentativi della donna di estorcere denaro all’uomo sempre con continue minacce di svelare anche i particolari della loro relazione.

Una situazione che ha comunque creato un evidente stato di pressione psicologica nell’anziano che non riusciva più a gestire la situazione per cui non ha trovato più altra soluzione che rivolgersi ai carabinieri di Diamante denunciando una situazione che non era più sostenibile.

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