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Lamezia, rom ucciso dopo una maxi-rissa

Lamezia, rom ucciso dopo una maxi-rissa

Lamezia Terme

Un omicidio commesso per futili motivi. Al culmine di una maxi-rissa scoppiata nel campo rom di Lamezia Terme, per un quad rumoroso che circolava tra le baracche di Scordovillo e che avrebbe disturbato i residenti. In meno di 48 ore la Polizia di Stato e l'ufficio di Procura sono riusciti a individuare e fermare il presunto autore dell'omicidio di Luigi Berlingieri, il 51enne di etnica rom ucciso con un colpo in faccia sparato con un fucile caricato a pallettoni.

A finire nei guai è Salvatore Amato, 30enne, anch'egli residente nella baraccopoli più grande del Meridione, che era intervenuto per difendere il fratello Massimo, che stava per “soccombere” nella rissa scoppiata nella baraccopoli e che aveva coinvolto una ventina di persone. Amato avrebbe sparato ben 18 colpi, uno dei quali ha colpito a morte Berlingieri. Il 30enne è ora accusato di omicidio, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione. Ieri mattina il pm Emanuela Costa ha depositato la richiesta di convalida del fermo.

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