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Strumenti rubati a Zucchero, un calabrese capo della "banda"

Strumenti rubati a Zucchero, un calabrese capo della "banda"

C'erano anche gli strumenti musicali della band di Zucchero tra la refurtiva della banda smantellata dai carabinieri di Milano. Chitarre, batterie e testiere, per un valore di circa 14mila euro, sparite mentre stavano per essere spediti in Inghilterra e ritrovate dai militari dell'Arma, che hanno arrestato sette persone tra Lombardia e Sicilia. Associazione a delinquere finalizzata alla truffa, falso e sostituzione di persona le accuse nei loro confronti nell'inchiesta coordinata dalla Procura di Monza. "Che Dio benedica" i carabinieri, commenta oggi Zucchero, ringraziando i militari per la "professionalità" e la "cortesia".

Era stato proprio il furto degli strumenti della band, a Varedo (Monza), a far scattare le indagini del Nucleo investigativo di Milano. Tra il settembre 2016 e il febbraio 2017, secondo l'accusa gli arrestati si sono sostituiti con l'inganno a referenziate ditte di trasporto, ottenendo almeno 16 commesse per la spedizione di merce, per un valore complessivo di circa 600mila euro. Per riuscirci la gang utilizzava documenti falsi, sim card intestate a identità fittizie e cellulari che, una volta utilizzati, venivano gettati via. E ancora nomi di fittizie società simili, per assonanza, a quelli di aziende famose nel settore, indirizzi di posta elettronica creati ad hoc e utenze VoIP attivate online e non intercettabili. Nulla veniva lasciato al caso. Dopo aver concordato il trasporto delle merci, i "corrieri" del gruppo, documenti falsi in tasca, le prelevano con mezzi dotati di targhe clonate o contraffatte, e le facevano sparire.

Stoccate in depositi, due quelli individuati a Orzivecchi e Travagliato (Brescia) all' interno dei quali i carabinieri nel febbraio 2017 hanno trovato 5 carichi rubati tra cui gli strumenti di Zucchero, le merci venivano velocemente piazzate a ricettatori di varie zone. A capo del sodalizio Pasquale Sanapo, che dalla Spagna si occupava di agganciare le società attraverso cui riusciva a entrare nel sistema delle consegne, mentre i complici si occupava della logistica, dello stoccaggio e del trasporto materiale delle merci. "Eh.. che c'è un viaggio.. alle 4 deve essere vicino Torino, che carica, c'è una logistica", è una delle conversazioni intercettate tra gli indagati. "Non sappiamo che cosa è, neanche io, ho provato a guardare su Internet, pure l'autista ha guardato...comunque è un viaggio per Barcellona...però è una logistica... va bene". Con Sanapo occupava un ruolo di vertice nell'organizzazione criminale Antonino Saffioti, di Gioia Tauro; Giuseppe Ciaravolo, trapanese, era invece il tesoriere.

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