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Giudice Uruguay autorizza estradizione Morabito

Giudice Uruguay autorizza estradizione Morabito

Un magistrato uruguayano ha autorizzato l'estradizione verso l'Italia di n, il boss della 'Ndragheta considerato uno dei più grandi trafficanti internazionali di cocaina, arrestato nell'esclusiva località balneare di Punta del Este nel settembre scorso. Lo ha reso noto il quotidiano El Pais.

Secondo il giornale, che ha avuto accesso al testo della sentenza, firmata tre giorni fa, la giudice Dolores Sanchez ha respinto l'argomento presentato dagli avvocati di Morabito e appoggiato dal pm Luis Pacheco, secondo i quali l'italiano non poteva essere estradato giacché la giustizia uruguayana non riconosce la validità dei processi in contumacia. Sanchez ha considerato che la richiesta di estradizione presentata dalla giustizia italiana nello scorso novembre adempie tutte le formalità richieste e ha respinto l'argomento della difesa, secondo la quale Morabito può essere estradato solo per essere sottoposto a un nuovo processo in Italia.

"La possibilità di condizionare la consegna (di Morabito) all'adempimento di determinate esigenze non è accettabile, giacché il trattato che abbiamo firmato con Italia non lo prevede", ha scritto la giudice, sottolineando che l'Uruguay si è impegnato ad estradare le persone già condannate dai tribunali italiani, una volta che sia trasmessa l'originale o una copia della sentenza. Uno degli avvocati di Morabito, Victor Della Valle, ha assicurato che presenterà un ricorso in appello contro questa sentenza, sottolineando che "l'unica cosa certa è che il nostro ordinamento non contempla il processo in contumacia, e il resto sono solo interpretazioni alambiccate".

É considerato un elemento di vertice della 'ndrangheta Rocco Morabito, di 51 anni, arrestato nel settembre scorso in Uruguay dopo 23 anni di latitanza e per il quale il giudice specializzato in crimine organizzato del Paese sudamericano ha accolto la richiesta di estradizione promossa dalla Procura generale di Reggio Calabria. Secondo quanto riferisce una nota del Comando provinciale di Reggio Calabria dei carabinieri, "la consegna di Morabito poteva essere problematica in quanto la Procura uruguaiana aveva eccepito la contumacia nel processo italiano. Morabito é ritenuto un elemento di vertice della omonima articolazione territoriale della 'ndrangheta operante prevalentemente nell'arca jonica reggina e con ramificazioni in ambito nazionale ed internazionale.

É indicato come latitante di massima pericolosità, inserito nel programma speciale di ricerca. Era irreperibile dall'ottobre del 1994 poiché sottrattosi ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Morabito è destinatario, peraltro, anche di un ordine di carcerazione emesso nel 2008 dalla Procura generale di Reggio Calabria perché condannato a 30 anni di reclusione associazione mafiosa e traffico internazionale di sostanze stupefacenti". "L'individuazione di Morabito - si afferma ancora nel comunicato dei carabinieri - è scaturita dall'attività di ricerca che la polizia locale aveva avviato sulla scorta della stretta collaborazione info-investigativa intrapresa dai carabinieri del Gruppo di Locri con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga.

Le ricerche, svolte in Italia, sotto la costante direzione della Dda di Reggio Calabria, sono state progressivamente estese all'Uruguay, alla cui polizia i Carabinieri di Locri hanno fornito gli elementi utili all'identificazione. Morabito é stato sorpreso in un noto albergo della zona mentre era insieme alla compagna, angolana con passaporto portoghese. Nella camera del latitante sono stati trovati falsi documenti, numerosi telefoni cellulari ed una pistola. Il latitante ha continuato a dichiarare l'identità corrispondente ai documenti in suo possesso, ma la comparazione dei rilievi dattiloscopici ha consentito la sua definitiva identificazione, ponendo così fine a 23 anni di latitanza"

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