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Orrore a Rende, stermina la famiglia e si uccide

Orrore a Rende, stermina la famiglia e si uccide

È una spaventosa storia, è un dramma che trascina inevitabilmente le vicende della famiglia Giordano fuori dai confini che delimitano la sfera privata. Non è ancora chiaro quello che sia realmente accaduto tra le mura di quella villetta. Una casa che da ieri è un bivio di trame in mezzo alle ipotesi investigative che si montano e si smontano col passare delle ore.

Tre le armi utilizzate per la carneficina: due pistole, una 357 magnum e una 7.65, e un coltello, tutte rinvenute e inserite tra i “corpi di reato”. In questo giallo ci sono sicuramente quattro morti ammazzati, apparentemente senza un movente. Quattro morti ancora senza nemmeno un colpevole certo (l’autore della mattanza è per adesso solo ipotizzato in attesa del riscontro scientifico).

Salvatore Giordano aveva 57 anni, di Cosenza, e gestiva un negozio di articoli musicali e di telefonia a Cosenza insieme al fratello. Franca Vilardi, originaria di Paola, era sua moglie. Di anni ne aveva 59 e si occupava di mandare avanti la famiglia. Teneva molto ai due figli che ancora vivevano con loro in quell’abitazione: Cristiana, 31 anni, era nata a Rogliano, come suo fratello Giovanni, 26 anni. La ragazza lavorava in un call center dell’area industriale di Rende, il fratello studiava all'università. Una famiglia tranquilla, felice, almeno in apparenza. Una immagine patinata che si è sbricolata improvvisamente nella notte tra domenica e ieri come raccontano i vicini. Una notte che si è riempita di misteri a cominciare da quel «trambusto» di cui parlano i testimoni. Nessuno ci ha fatto caso, però. Nessuno ha percepito le urla, le richieste d’aiuto, e, poi, quei sei colpi di pistola che hanno cancellato la famiglia Giordano.

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