"E' in pericolo l'agricoltura calabrese, il bene più prezioso della nostra economia. E' a rischio per l'assenza di adeguate politiche regionali. Per la pessima gestione del PSR 2014/2020, un 'tesoretto' che potrebbe finire sprecato. Per la gestione illogica di bandi e graduatorie da parte del dipartimento Agricoltura e di alcuni comparti della burocrazia regionale. Non può cadere nel vuoto l'appello, un vero sos rivolto alla Regione dal presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro".
Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò. "Salvare l'agricoltura - prosegue - è un grido d'allarme che deve essere subito condiviso e tradotto nell'impegno 'Salviamo la nostra agricoltura', che vuol dire salviamo la nostra terra e il nostro suolo, non solo quel che resta della nostra economia, insomma, ma anche la nostra salute e il gusto delle nostre importanti e validissime tradizioni agroalimentari. Le dichiarazioni di Molinaro sono anche un pesante atto d'accusa. Mettono implicitamente a nudo, tra l'altro, un aspetto politico non secondario che noi avevamo più volte sollevato, cioè che in questa legislatura manca in giunta regionale la figura di un assessore all'Agricoltura, in quanto il presidente Oliverio ha ritenuto di trattenere per sé anche questa delega. Tuttavia da tempo abbiamo via via sollevato i 'casi' relativi ai fondi Ue destinati all'agricoltura calabrese finiti in fumo, quello di 34 milioni di euro volati via d'un colpo, tanto per citarne qualcuno, e l'inquietante report di Confcooperative che ci ha a suo tempo assegnata la 'maglia nera' della peggiore performance del Paese per l'utilizzazione delle risorse europee in agricoltura. Dietro questi risultati rovinosi ci sarebbero, a quanto pare, 'disguidi', 'sviste', 'incomunicabilità tra gli uffici' e 'sottovalutazioni'. Tanti, davvero troppi per una giunta di 'tecnici' ... Serve un forte impegno ovvero una svolta per tutelare non solo la filiera agricola 100% italiana, ma ovviamente anche l'autentico made in Calabria. Consideriamo i nostri agricoltori e gli imprenditori del settore, piccoli e grandi, non solo bravissimi ma anche 'eroici', per le difficoltà e i contesti in cui operano. A suo tempo, ricordiamo, in difesa del made in Calabria abbiamo puntualmente voluto lanciare un allarme forte sui rischi incombenti sulla produzione agrumicola e olivicola calabrese a causa di scelte e orientamenti emersi a livello europeo che potrebbero vedere fortemente compromessa l'economia della nostra regione per l'adozione di nuovi regolamenti comunitari". "Concordiamo pienamente - conclude Nicolò - sulla necessità di superare nel settore la logica degli Enti strumentali-carrozzoni, sia vecchi che nuovi, e sullo snellimento delle procedure e sulla velocizzazione degli iter. Non è possibile impantanare in paludi amministrativo-politiche migliaia di pratiche non pagate delle calamità naturali".
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