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La Calabria misteriosa raccontata dalle pietre

LA SOTTOVALUTATA SCOPERTA DI SINGOLARI SITI NELLE AREE DI DAVOLI, CAMPANA E NARDODIPACE

La Calabria misteriosa raccontata dalle pietre

La Calabria protostorica. Misteriosa e sconosciuta. Le ricerche condotte nella nostra regione continuano a fornire elementi di grande suggestione. Lo studioso Vincenzo Nadile ha individuato altre strutture dell’Età del Rame in due centri calabresi: a Davoli e a Campana.

Nel piccolo centro del catanzarese sono stati localizzati, in zona “Sant’Antonino”, una enorme struttura centrale intorno alla quale altre forme più o meno grandi si susseguono fino a Santa Caterina emergendo con chiara evidenza lungo il territorio. La struttura più imponente, che sembra essere la figura di riferimento, appare come una sorta di divinità madre cui è stato innalzato l’arcaico monumento proprio per esprimere la forza vitale tipica delle genetrici. La presenza di queste importanti tracce monumentali era già nota alle comunità locali, tanto che intorno ad esse si sono sviluppate leggende popolari tramandate, di generazione in generazione, grazie alla tradizione orale. Del sito di Davoli si comincia a parlare solo dopo la scoperta delle “pietre” di Nardopdipace avvenuta nel 2002. Anche nel piccolo centro del Catanzarese, tuttavia, i “monumenti” vengono superficialmente e frettolosamente liquidati come delle mere strutture “anomale”. Nessuno, insomma, riesce a collocarli al giusto posto nella storia ritenendoli solo elementi di sicuro fascino ma di chiara ed esclusiva matrice naturale. «Niente di più sbagliato» afferma quasi piccato Nadile.

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