«I Comuni morosi sono caldamente invitati ad aderire ai piani di rientro proposti, in mancanza dei quali si procederà alla riscossione coattiva dei ruoli» e ancora «si procederà al blocco delle erogazioni e se non esistono crediti si andrà avanti con le iscrizioni a ruolo». Sono parole della dirigente del settore ambiente della Regione, Orsola Reillo. Nessun altro appello per i Comuni non in regola con la tassa per il conferimento dei rifiuti relativamente agli anni 2013-2014 per i quali è prevista la misura del fermo amministrativo delle somme da trasferire agli enti locali e al 2015 per il quale è prevista la procedura di recupero coattivo dei crediti. Questo il report dopo la procedura avviata a fine luglio scorso per l’annualità 2015 quando il dovuto totale accertato è stato di 57.598.513,55 euro.
La provincia con la maggiore quota di morosità è Cosenza con oltre 4,7 milioni di euro, poi Catanzaro con 2,8 a seguire Vibo Valentia con 2,5; Reggio (2,2) e Crotone con 822 mila euro. I Comuni che hanno debiti certi e continuano a essere morosi sono tantissimi nel Cosentino: ben 63, solo 10 nel Crotonese. Bassissime le compensazioni richieste: in totale in tutto il territorio regionale le somme compensate ammontano a 351 mila euro. Tantissime le richieste di rateizzazione: qui è la provincia di Reggio al primo posto con ben 17 milioni di euro che saranno incassate a rate dalla Regione; questa somma viene spinta in alto dal Comune di Reggio che da solo ha aderito alla proposta del piano di rientro per 11 milioni. A seguire c’è Catanzaro con 9,8 milioni (solo 5 sono quelli del capoluogo di regione e 2 quelli di Lamezia Terme); Cosenza è di poco distanziata: 9,7 milioni dove spiccano gli oltre 2 milioni del capoluogo e il milione di Cassano allo Ionio; si dividono gli ultimi posti le province di Vibo e Crotone con poco oltre i 3 milioni di somme da rateizzare (Il capoluogo vibonese figura mentre quello pitagorico no).
Passando invece ai debiti più vecchi e relativi ai due anni 2013 e 2014 i numeri sono molto più bassi anche perché le azioni che erano state messe in atto in precedenza avevano già dato qualche frutto.
Nella provincia di Cosenza 6 richieste di compensazioni per 324 mila euro; 19 hanno presentato richiesta di rateizzazione per 5,7 milioni; 13 restano morosi e a rischio di fermo per 171 mila euro. A Catanzaro 2 hanno compesnato (Isca sullo Ionio e San Sostene); 2 hanno rateizzato (san Pietro a Maida e Torre Ruggiero) e 6 restano morosi per un totale di 211 mila euro. Nel Crotonese 2 compensazioni (Cirò e Crucoli); 3 rateizzazioni (Savelli, Petilia Policastro e Strongoli) e uno resta nella black-list: Roccarbernarda che ha un debito di 204 mila euro.
A Vibo situazione quasi simile: 4 hanno compensato (Ionadi, Parghelia, Polia e Zaccanopoli); 2 hanno rateizzato (Brognaturo e Capistrano) e 9 sono morosi per un totale di 687 mila euro. Infine la Provincia di Reggio Calabria viene spinta in alto sempre da Reggio, città capoluogo e in regime di piano di riequilibrio finanziario che ha rateizzato il suo debito di 9 milioni di euro insieme ad altri 10 Comuni. Polistena e Motta San Giovanni hanno compensato e 10 restano debitori per un totale di 502 mila euro.
Quindi è Vibo la provincia con il più alto debito nonostante è Cosenza il territorio con il più alto numero di Comuni che non ha risposto ancora ai solleciti della Regione.