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Rifiuti, 165 Comuni non rispondono alla Regione

Rifiuti, 165 Comuni non rispondono alla Regione

«I Comuni morosi sono caldamente invitati ad aderire ai piani di rientro proposti, in mancanza dei quali si procederà alla riscossione coattiva dei ruoli» e ancora «si procederà al blocco delle erogazioni e se non esistono crediti si andrà avanti con le iscrizioni a ruolo». Sono parole della dirigente del settore ambiente della Regione, Orsola Reillo. Nessun altro appello per i Comuni non in regola con la tassa per il conferimento dei rifiuti relativamente agli anni 2013-2014 per i quali è prevista la misura del fermo amministrativo delle somme da trasferire agli enti locali e al 2015 per il quale è prevista la procedura di recupero coattivo dei crediti. Questo il report dopo la procedura avviata a fine luglio scorso per l’annualità 2015 quando il dovuto totale accertato è stato di 57.598.513,55 euro.

La provincia con la maggiore quota di morosità è Cosenza con oltre 4,7 milioni di euro, poi Catanzaro con 2,8 a seguire Vibo Valentia con 2,5; Reggio (2,2) e Crotone con 822 mila euro. I Comuni che hanno debiti certi e continuano a essere morosi sono tantissimi nel Cosentino: ben 63, solo 10 nel Crotonese. Bassissime le compensazioni richieste: in totale in tutto il territorio regionale le somme compensate ammontano a 351 mila euro. Tantissime le richieste di rateizzazione: qui è la provincia di Reggio al primo posto con ben 17 milioni di euro che saranno incassate a rate dalla Regione; questa somma viene spinta in alto dal Comune di Reggio che da solo ha aderito alla proposta del piano di rientro per 11 milioni. A seguire c’è Catanzaro con 9,8 milioni (solo 5 sono quelli del capoluogo di regione e 2 quelli di Lamezia Terme); Cosenza è di poco distanziata: 9,7 milioni dove spiccano gli oltre 2 milioni del capoluogo e il milione di Cassano allo Ionio; si dividono gli ultimi posti le province di Vibo e Crotone con poco oltre i 3 milioni di somme da rateizzare (Il capoluogo vibonese figura mentre quello pitagorico no).

Passando invece ai debiti più vecchi e relativi ai due anni 2013 e 2014 i numeri sono molto più bassi anche perché le azioni che erano state messe in atto in precedenza avevano già dato qualche frutto.

Nella provincia di Cosenza 6 richieste di compensazioni per 324 mila euro; 19 hanno presentato richiesta di rateizzazione per 5,7 milioni; 13 restano morosi e a rischio di fermo per 171 mila euro. A Catanzaro 2 hanno compesnato (Isca sullo Ionio e San Sostene); 2 hanno rateizzato (san Pietro a Maida e Torre Ruggiero) e 6 restano morosi per un totale di 211 mila euro. Nel Crotonese 2 compensazioni (Cirò e Crucoli); 3 rateizzazioni (Savelli, Petilia Policastro e Strongoli) e uno resta nella black-list: Roccarbernarda che ha un debito di 204 mila euro.

A Vibo situazione quasi simile: 4 hanno compensato (Ionadi, Parghelia, Polia e Zaccanopoli); 2 hanno rateizzato (Brognaturo e Capistrano) e 9 sono morosi per un totale di 687 mila euro. Infine la Provincia di Reggio Calabria viene spinta in alto sempre da Reggio, città capoluogo e in regime di piano di riequilibrio finanziario che ha rateizzato il suo debito di 9 milioni di euro insieme ad altri 10 Comuni. Polistena e Motta San Giovanni hanno compensato e 10 restano debitori per un totale di 502 mila euro.

Quindi è Vibo la provincia con il più alto debito nonostante è Cosenza il territorio con il più alto numero di Comuni che non ha risposto ancora ai solleciti della Regione.

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