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Cosentino e la figlia scelgono il silenzio

Cosentino e la figlia scelgono il silenzio

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere il presidente del Catanzaro Calcio Giuseppe Cosentino e la figlia Ambra (entrambi ai domiciliari), nel corso degli interrogatori di garanzia che si sono svolti ieri dinanzi al Gip di Palmi Paolo Ramondino.

Accompagnati dai legali di fiducia, Sabrina Rondinelli del foro di Catanzaro e Domenico Infantino del foro di Palmi, i due indagati non hanno risposto alle domande del giudice preferendo depositare, attraverso i propri legali, una memoria difensiva che sarà valutata dal Tribunale. In essa sono contenuti gli elementi difensivi per ribadire l’estraneità alle accuse mosse dalla Procura. Nello specifico riciclaggio e evasione fiscale le accuse mosse all’imprenditore dalla Procura di Palmi nell’ambito di un’inchiesta sulla società Gicos appartenente ai Cosentino con sede a Cinquefrondi. Nei prossimi giorni, probabilmente già nella giornata di domani, il collegio difensivo presenterà istanza di revoca degli arresti domiciliari dinanzi al Tribunale della Libertà di Reggio Calabria.

Tra le richieste che dovrebbero essere avanzate all’autorità giudiziaria anche quella relativa allo sblocco del potere di firma in favore del vice presidente della società per permettere di fare fronte alle imminenti scadenze che attendono la squadra.

Sempre nella giornata di ieri si sono svolti gli interrogatori di garanzia per altri indagati nell’ambito dell’operazione “Money Gate”: la dipendente della società Gicos, Carmela Santoro Alì, e il promotore finanziario milanese Stefano Noschese, entrambi al momento ristretti ai domiciliari. Per altri indagati pende, invece, la misura dell’obbligo di dimora: Mariella Viglianisi, Marco Pecora, Caterina Zito e Simona Tedesco, tutti dipendenti della Gicos.

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