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Catturato latitante messicano che si nascondeva in Calabria

Uno dei maggiori ricercati messicani si nascondeva in Calabria

Il super latitante. Ricercato dalle polizie federali americana e messicana da cinque anni. Un politico complice dei feroci narcos che agiscono nelle valli assolate e desertiche poste al confine tra lo stato centroamericano e gli States. Un sessantenne su cui pendeva una taglia da 15 milioni di pesos, che aveva cambiato le proprie caratteristiche somatiche con una operazione di plastica facciale e che girava con documenti e passaporto falsi intestati a un imprenditore, Marquez Perez, inesistente. Si chiama Tomas Jesus Yarrington Ruvalcaba è stato un membro influente del Partito Rivoluzionario Istituzionale messicano, ha ricoperto la carica di sindaco di Matamoros per due anni dal 1993-1995, e quella di governatore della regione di Tamaulipas tra il 1999-2004.

L'annuncio dell'arresto sul Wall Street Journal

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Ecco la descrizione di Thomas Yarrington su Wikipedia

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Non solo: ha fatto pure parte del gabinetto di governo, come segretario di stato alle Finanze, con il presidente Manuel Cavazos Lerma. Un pezzo da novanta, insomma, della politica messicvana che, però, nel 2012 s’è scoperto che faceva affari con i narcotraficanti del Cartello del Golfo e dei Los Zetas, garantendo in cambio di tangenti milionarie ai miliziani delle spietate formazioni paramilitari di far passare dal territorio che governava verso gli Stati Uniti tonnellate di cocaina. L’uomo avrebbe inoltre riciclato decine di milioni di dollari nell’interesse dei narcos. A rivelarlo è stato un pentito del “Cartello del Golfo”, Antonio Pena-Arguelles, che ha raccontato tutto agli investigatori della Dea americana. Il collaboratore ha pure raccontato che Yaringhton Ruvulcaba è stato complice nella veste di mandante dell’omicidio di Rodolfo Torre Cantù candidato a governatore dello stato di Tamaulipas assassinato nel 2010 dai sicari dei Los Zetas.

La notizia della cattura su un giornale online messicano

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La cosa incredibile è che il latitante internazionale si nascondeva in Calabria, a Paola, dove l’hanno scovato i poliziotti del Servizio centrale operativo della Polizia. Il messicano, inserito dalla rivista americana “Forbes” tra le dieci persone più corrotte del Messico, aveva trovato appoggio grazie ad un calabrese sposato con una sua connazionale. Individuato e pedinato per giorni, l’uomo domenica mattina è partito in treno dalla cittadina calabrese per Firenze dove intendeva trascorrere le feste di Pasqua. Nel capoluogo toscano ha preso alloggio in un piccolo albergo dove poi la polizia l’ha fermato. Fino alla fine ha negato la sua reale identità ma è stato definitivamente smascherato grazie alla comparazione delle impronte digitali. Nelle prossime ore sarà consegnato alle autorità americane: nei suoi confronti, infatti, pendeva un mandato di cattura internazionale.

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