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Cresce in Calabria la raccolta differenziata (+7,08)

Cresce in Calabria la raccolta differenziata (+7,08)

Una buona notizia. Quando parliamo di rifuti in Calabria immaginiamo sempre scorie tossiche interrate, corsi d’acqua inquinati, centri abitati sommersi dalla spazzatura. Da ieri, invece, sappiamo anche altro. Già, perchè il “Treno verde” in sosta a Paola ha reso noti dei dati incoraggianti che testimoniano d’una buona gestione del problema da parte degli enti pubblici territoriali e d’una matura concezione della questione rifiuti nella nostra regione. I comuni calabresi che hanno infatti superato il 65 per cento di raccolta differenziata sono raddoppiati, passando da 10 a 20. Si tratta di 19 comuni della provincia di Cosenza ed uno della provincia di Reggio Calabria. Ma non è solo questo. Nell’indagine condotta dagli ambientalisti sono stati valutati, in rapporto con la nostra regione, anche il corretto recupero e il riciclo dei rifiuti, oltre a serie politiche di riduzione del secco indifferenziato. Ed è in questo senso che spicca su tutti il piccolo comune di Casole Bruzio (Cosenza) che anche quest’anno si conferma il comune più virtuoso della Calabria nella raccolta differenziata con una percentuale dell’87,6%, classificandosi al primo posto anche come “Rifiuti Free”, grazie alle azioni di riduzione della frazione secca dei rifiuti.  Il centro presilano viene premiato quest’anno da Legambiente insieme ad altre amministrazioni virtuose come esempio di eccellenza nella seconda edizione del Premio “Comuni Ricicloni”. Nell’ordine di “virtuosità” seguono, sempre in provincia di Cosenza, Pietrafitta (82,1%); Trenta (81,8%); San Benedetto Ullano (81,3%); San Vincenzo La Costa (79,0%); Castrolibero (78,2%); Pedace (77,6%); Cropalati (76,4%); Marano Marchesato (76,2%); Carolei (75,7%); Rovito (74,9%); Dipignano (74,2%); Marano Principato (71,5%); San Fili (71,3%); Serra Pedace (67,9%); Tortora (67,8%); Lappano (66,9%); Cerisano (66,4%); Morano Calabro (66,3). Raggiunge il 66,5% il comune di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria.

Tra le province più virtuose, continua a rimanere in testa Cosenza con il 35,6% (24,95% nel 2014), seguita da Catanzaro con 22,2% (16,2% nel 2014) e Vibo Valentia con 18,5% (15,2% nell’anno precedente); seguono ancora la provincia di Reggio Calabria con 11,5% (11,34% nel 2014) ) e Crotone con l’11,9% (9,97% nel 2014). La Calabria, nel suo complesso, segna un +7,08 % di raccolta differenziata, passando dal 17,26 % del 2014 al 24,34% del 2015.

Due i premi assegnati, invece, direttamente dal Conai: il premio “Start Up” per la città di Catanzaro e il Comune di Gimigliano (Cz). Nei due comuni sono state rinnovate le intese con il Consorzio per implementare nuovi servizi di raccolta differenziata sul territorio comunale e favorire l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio, con l’introduzione tra l’altro del modello porta a porta.

Il premio speciale “Teniamoli d’occhio” assegnato dal Conai va invece all’Unione dei Comuni della Valle del Torbido (Rc) - Gioiosa Ionica, Marina di Gioiosa Ionica, Grotteria, Mammola, Martone e San Giovanni di Gerace – con l’auspicio che in breve tempo si trasformino in risultati virtuosi di raccolta differenziata gli impegni assunti con il nuovo piano industriale che porterà alla definizione di un modello condiviso e di un sistema gestionale unico.

Menzione speciale anche per il Comune di Cosenza, dove l’avvio del porta a porta ha determinato un cambio di passo nella differenziata. La percentuale di rifiuti raccolti separatamente è arrivata al 52,75%.

Soddisfatto il presidente della provincia di Cosenza, Franco Iacucci: «L’iniziativa merita un plauso –afferma– perché mette in luce come le buone pratiche nel riciclo dei rifiuti siano premianti anche dal punto di vista economico. Il Treno Verde di Legambiente sta promuovendo un modello di sviluppo che dovrebbe essere da esempio per tutti gli amministratori. C’è soddisfazione per i risultati ottenuti dalla provincia di Cosenza. Ora occorre proseguire su questa strada, insieme ai sindaci e agli amministratori locali».

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