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Da “Ceralacca” a “Cumbertazione” per vincere... facile gli appalti pubblici

Da “Ceralacca” a “Cumbertazione” per vincere... facile gli appalti pubblici

Cambia poco tra il “modus operandi” del gruppo criminale incastrato con l’operazione “Ceralacca” (la prima tranche nel marzo 2012 e il seguito nel gennaio 2014) e l’inchiesta “Cumbertazione”, la retata delle Fiamme Gialle dirette dal colonnello Alessandro Barbera che lo scorso 13 febbraio hanno inferto l’ennesimo, duro, colpo alla holding imprenditoriale-mafiosa che ruotava attorno all’asse Bagalà-Piromalli. Nel 2012 come nell’ultima indagine della Procura distrettuale antimafia emerge a caratteri cubitali come l’organizzazione riuscisse a conquistare - a piacimento - appalti pubblici truccando le offerte di gara.

Un gruppo criminale, come rimarca il Gip nell’ordinanza “Cumbertazione”, «nelle condizioni di alterare numerose gare indette sia dalla Suap (Stazione unica appaltante della Provincia) di Reggio che dalla Sorical (la società che gestisce le risorse idriche della Calabria) di Catanzaro, con la complicità sistematica di dipendenti infedeli delle due stazioni appaltanti, ora - nel caso degli appalti Suap - venendo in possesso delle buste contenenti le offerte presentate da altre imprese partecipanti alla medesima gara, così da poterle aprire e conoscerne il contenuto per modulare la propria offerta in modo da aggiudicarsi la gara; ora - nel caso della Sorical - turbando a monte la gara attraverso la presentazione concertata di offerte da parte delle imprese del cartello criminale».

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