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Appalti: rispettare la direttiva comunitaria

Appalti: rispettare la direttiva comunitaria

Accogliendo un ricorso contro l’affidamento di un servizio di vigilanza, la sezione di Reggio Calabria del Tribunale amministrativo regionale ha nei fatti statuito un importante principio: un appalto non va aggiudicato, pur a fronte di una offerta congrua e vantaggiosa per l’ente appaltante, se non viene rispettata la direttiva comunitaria 2014/24/Ue, esplicitamente richiamata nel nuovo codice appalti, che prevede il rispetto dei diritti minimi riguardanti interessi primari quali il lavoro e la retribuzione. In sostanza, chi si era aggiudicato l’appalto aveva considerato il costo del lavoro al di sotto di qualsiasi minimale previsto dalla norma o dai Contratti, sì da costruire un’offerta vantaggiosa. L’appalto in questione è quello relativo all’affidamento del servizio di vigilanza armata nell’impianto denominato TEC2 del polo tecnologico di Gioia Tauro, aggiudicato nell’agosto scorso dalla Regione Calabria, Dipartimento n. 10 Ambiente e Territorio - Unità di Progetto Rifiuti, alla Sicurpiana srl. A proporre il ricorso l’Istituto di Vigilanza Europol Srl (assistito dagli avvocati Adriano Cavina e Domenico Gentile) contro la Regione (avv. Antonio Ferraro), il Dipartimento  Ambiente della stessa Regione (non costituito in giudizio) e la Sicurpiana Srl (anch’essa non costituita).

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