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Gasparri "Incredibile, su fb pagina sull'ndrangheta"

Gasparri "Incredibile, su fb pagina sull'ndrangheta"

"È vergognoso che su Facebook sia stato possibile aprire la pagina di un gruppo che inneggia alla mafia e all'odio verso le forze dell'ordine. Ma ancora più incredibile è che questo gruppo non sia stato ancora censurato. Tra l'altro dietro questa pagina c'è il figlio del boss Mancuso, sorvegliato speciale, che ha sempre rivendicato con orgoglio la sua appartenenza alla 'ndrangheta. Chiediamo alle autorità competenti di avviare tutte le immediate procedure per intimare al social network statunitense la chiusura di questa pagina. Quanto accaduto è sconcertante. Servono regole più stringenti per impedire che attraverso la rete si possa inneggiare all'odio e alla criminalità. Intanto diciamo chiaramente che Facebook è direttamente responsabile dei contenuti di questa pagina e dovrà risponderne. Prenderemo ogni iniziativa necessaria per fermare questi giganti del web che non possono continuare ad operare senza controlli e sanzioni". Lo dichiara il sen. Maurizio Gasparri (FI).

"Questo gruppo facebook non ha mai inneggiato alla mafia, anzi è stato creato perché parenti e amici di persone condannate per mafia venivano più volte etichettati o derisi sui social o sul web come potenziali mafiosi". E' quanto afferma Emanuele Mancuso, figlio del boss Pantaleone, replicando alle polemiche e agli interventi di parlamentari dopo la pubblicazione di alcuni post su un gruppo Facebook a lui riconducibile. Mancuso fa esplicito riferimento alle critiche rivoltegli dal giornalista Klaus Davi che aveva chiesto "a tutti i partecipanti di aver un tono consono nel rispetto dei servitori dello Stato" e aggiunge che il giornalista dopo le risposte di alcuni partecipanti non è più intervenuto "bensì si è dileguato senza alcun motivo". "Va precisato - prosegue Mancuso - che il gruppo non è stato fondato per insultare le forze dell'ordine, ma per commentare fatti di cronaca presenti sul web ed in ossequio ai provvedimenti intrapresi dalla magistratura. Non risulta alcun inneggio alla mafia. Anzi risultano note scritte dagli amministratori del gruppo con inviti ad aver toni civili e rispettosi". "Dal mio canto - conclude Emanuele Mancuso - posso solo ribadire che questo gruppo nasce perché più volte offesi e discriminati con l'atipica frase 'potenziali mafiosi'. Invito chiunque a visionare i post e se ravvisassero dei reati ritengo opportuno che si proceda per le vie legali. Nessuno dei membri si vuol sottrarre alla giustizia, anzi mi pare il caso di dire che ci sta mettendo la faccia".(ANSA).

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