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Sparatoria nel vibonese, fermate due persone

Si sono presentati stamattina ai carabinieri di Vibo Valentia e sono stati subito posti in stato di fermo i due uomini coinvolti nella sparatoria senza vittime né feriti accaduta la mattina del 5 novembre a San Gregorio d'Ippona, nel vibonese. Si tratta dei cugini Luigi e Giuseppe Mancuso, di 24 e 21 anni, entrambi legati all'omonima cosca della 'ndrangheta. Il primo, infatti, é il figlio del boss Giuseppe Mancuso, di 67 anni, condannato all'ergastolo e detenuto al 41 bis. L'altro fermato, invece, é il figlio di Domenico Mancuso, di 41 anni, nipote dello stesso Giuseppe Mancuso. Le indagini dei carabinieri, adesso, mirano ad identificare le altre persone coinvolte nella sparatoria e le cause che sono state all'origine del conflitto a fuoco. I due fermati, difesi dall'avvocato Francesco Sabatino, sono accusati di tentato omicidio, detenzione abusiva di armi, spari in luogo pubblico e danneggiamento aggravato e sono stati portati nel carcere di Vibo Valentia. Luigi e Giuseppe Mancuso compariranno entro 96 ore dinanzi al Gip di Vibo Valentia per la convalida del fermo e per essere sottoposti ad interrogatorio.

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