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Sondaggi, i Cinquestelle gongolano

Sondaggi, i Cinquestelle gongolano

C’è da crederci, ai sondaggi? La vexata quæstio è destinata, per sua natura, a lasciare il tempo che trova. La cautela potrebbe suggerire agli amanti delle percentuali di attendere l’approssimarsi dell’evento oggetto d’indagine per ottenere indicazioni più convinte dagli intervistati, e magari di prestare attenzione ai risultati convergenti da fonti diverse, ma quando l’“evento” è di là da venire le rilevazioni - da prendere comunque con le pinze - possono servire a protagonisti e commentatori per farsi un’idea dell’aria che tira, annusare, tastare il polso, e correre ai ripari e prendere le opportune contromisure laddove il sondaggio lasci trasparire, per i protagonisti della vita politica, un esito nefasto.

Le elezioni politiche non sono dietro l’angolo (magari l’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre potrebbe affrettare i tempi) eppure le società che si occupano di rilevamenti non restano mai con le mani in mano; e di tanto in tanto pubblicano gli esiti del loro lavoro. Nei giorni scorsi ne è stato pubblicato uno eseguito tra il 6 e il 16 ottobre scorso da ScenariPolitici-Winpoll (metodo di rilevamento Cawi su 3000 casi rappresentativi) in cui è ipotizzata una consultazione elettorale politica, in particolare per la Camera dei Deputati. Come voterebbero oggi gli elettori calabresi (il sondaggio è infatti su scala regionale)? Vediamo.

Primo partito il Movimento Cinquestelle con il 32,4% dei consensi; al secondo posto il Pd con il 26,2%. Al terzo posto Forza Italia con il 13,4%, al quarto AP (Udc-Ncd) con l’8,8%. Fratelli d’Italia è accreditato del 5,1%; a seguire Sinistra Italiana (4,1%); poi altri partiti di centrodestra 3,1%, altri di centrosinistra 2,8%, Lega Nord 1,4%, Prc 0,7%, altri non meglio identificati 2%.

Cinquestelle, dunque, primo partito, e il Pd staccato di oltre sei punti percentuali che arranca a debita distanza.

Proviamo ora a dare un’occhiata, per un confronto, alle ultime consultazioni: anche nelle politiche del 2013 alla Camera il M5S risultò essere il partito più votato con il 24,8% dei consensi, seguito dal Pdl con il 23,8% e dal Pd con 22,4%. Alle regionali del 2014 i Cinquestelle risultarono fortemente ridimensionati (4,9%) a fronte di un Pd a quota 23,7% (ma andrebbe aggiunto anche il 12,5% della Lista Oliverio Presidente, e Forza Italia al 12,3% (e andrebbe sommato l’8,6% della CdL).

Si conferma dunque una costante: le consultazioni più legate alle dinamiche territoriali vedono i partiti “tradizionali” crescere nei consensi rispetto alle elezioni, come le politiche, dove le specificità locali (altrove le chiamano clientele) incidono meno nelle valutazioni degli elettori, e dove il Movimento Cinquestelle cresce (a conferma basti ricordare il risultato non esaltante dei grillini nelle ultime amministrative).

Il sondaggio sembra ribadire questo trend, e i dirigenti del Pd calabrese, anche alla luce delle amministrative del giugno scorso, avrebbero di che preoccuparsi.

Ma a sentire certe dichiarazioni il problema che affligge il partito calabrese sembra essere ben altro: riuscire a cacciare Scura e Urbani dalla gestione della Sanità regionale. Il M5S sentitamente ringrazia.

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