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Ricchi vitalizi agli ex
consiglieri regionali

Ricchi vitalizi agli ex consiglieri regionali

La politica costa ma fa pure guadagnare. Spetta un ricco vitalizio ai consiglieri regionali che hanno avuto un seggio a Palazzo Campanella sino alla precedente legislatura. Perché nel 2011 il privilegio è stato abolito ma per quelli che sarebbero arrivati dopo. Cioè per i consiglieri eletti nell’autunno 2014. In precedenza restava pure ai congiunti in quanto era prevista la reversibilità a favore del coniuge. Sono trentasette le signore, oltre a un uomo, che hanno un assegno pagato da Palazzo Campanella. Complessivamente “costano” oltre 100 mila euro al mese. La somma più alta è 4.625,57 euro, la più bassa gli appena 549,29 euro che toccano al maschietto. Le altre tra 1, 2 e 3mila euro.

Di recente è stato pubblicato un elenco aggiornato dei consiglieri regionali che incassano il cospicuo bonifico a vita. Sono coinvolti e censiti anche quanti sono stati protagonisti della legislatura caratterizzata dalla presidenza di Peppe Scopelliti. Sono certificati i 3.661,91 euro lordi di vitalizio mensile che spetta a Domenico Aragona e i 3.745,15 di Geppino Caputo. Stessa cifra per Emilio De Masi. A Luigi Fedele vanno 7.490,33 euro mentre a Maurizio Feraudo 2.808,88 euro, 3.745,16 a Mario Franchino, 1.945,27 ad Antonella Freno, 3.979,24 a Pietro Giamborino. Ha diritto a un assegno vitalizio niente male l’ex consigliere regionale comunista Damiano Guagliardi, per il quale sono previsti 6.366,79 euro lordi al mese, 3.745,16 euro vanno a Candeloro Imbalzano, 6.085,89 euro all’ex presidente e più volte parlamentare oltre che ministro Agazio Loiero. È pari a 3.557,91 euro il vitalizio di Mario Magno, 2.808,87 euro l’assegno mensile pagato a Rosario Mirabelli, 7.490,33 euro lordi quanto spetta a Giovanni Nucera. Per Salvatore Pacenza sono pagati 3.581,31 euro lordi ogni mese. Il record tra questi i “nuovi” spetta all’ex assessore regionale all’agricoltura e pure europarlamentare Mario Pirillo per il quale le carte del consiglio regionale raccontano d’un assegno vitalizio mensile che ammonta a 7.505,31 euro. Tra le più alte pure la cifra prevista per l’ex assessore regionale alla cultura, più volte parlamentare e pure sottosegretario Sandro Principe: 6.085,89 euro. La somma scende a 3.557,91 euro con l’ex Francesco Pugliano, mentre torna a impennarsi con Alberto Sarra cui vanno 7.490, 33 euro lordi ogni mese. Ancora, 5.149,60 euro a Giulio Serra. A Francescantonio Stillitani 6.734,23 euro, che diventano 6.085,89 euro al mese per Francesco Sulla. Si torna a sforare quota 7mila con l’ex amministratore regionale Pasquale Maria Tripodi: 7.265,62 euro lordi ogni mese. In coda i 6.366,78 euro che caratterizzano l’assegno vitalizio pagato per Gesuele Vilasi. Assieme a loro ci sono gli altri ex consiglieri e assessori regionali che incassano vitalizi più o meno ricchi. Le cifre non le richiamiamo tutte poiché le abbiamo già pubblicate in passato; ricordiamo solo i 7.709,28 euro mensili (sempre lordi) previsti per Sergio Scarpino, Domenico Romano Carratelli, Giuseppe Mistorni, Renato Meduri, Guido Laganà, Ferdinando Giardini, Angelo Donato e Antonio Borrello. Tutto giusto, per carità, e previsto dalla legge. Certo, fanno riflettere le cifre. Senza dimenticare che i vitalizi regionali sono cumulabili con altri simili.

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