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Cattedre sparite nel nulla: il concorso si rivela una beffa

Cattedre sparite nel nulla Il concorso si rivela una beffa

Gli esami non finiscono mai, ma per i docenti vincitori del concorso a cattedra 2016, a quanto pare, non finisce mai nemmeno l’attesa. Dopo aver ottenuto una laurea triennale e una specialistica, superato lo scoglio delle preselezioni ed essere entrati nel celebre Tfa (il Tirocinio Formativo Attivo che ha sostituito, dopo anni di vuoto, l’ex Ssis), aver sostenuto nuovi esami, una nuova tesi finale, e soprattutto dopo aver partecipato e vinto il concorso a cattedra, sembrava che, finalmente, il posto di lavoro fosse assicurato. Il Miur, infatti, aveva bandito un concorso per soli abilitati promettendo assunzioni per 60mila docenti in tutto il territorio nazionale. Al termine delle operazioni concorsuali – caratterizzate da numerose polemiche a causa delle procedure ritenute dai docenti «poco chiare» – il già esiguo numero di insegnanti che ha superato la selezione si è trovato sotto a una doccia gelata. Un esempio per tutti: per la classe AD04 (l’equivalente dell’area umanistica: Italiano, Storia, Geografia nelle scuole medie e negli istituti superiori) il bando prometteva 346 posti su tutto il territorio regionale. Alla fine dei giochi, l’Usr comunica che i posti messi a disposizione, in Calabria, per l'anno 2016-2017, sono soltanto 4. Quattro, rispetto a 346, sono davvero sembrati una beffa ai neo docenti (molti dei quali in realtà, già insegnano da anni grazie alle graduatorie della cosiddetta Terza fascia) che ora hanno costituito un comitato per far valere le proprie ragioni di fronte al Miur e alla Regione. Domani una delegazione incontrerà l’assessore regionale Federica Roccisano alla quale verrà chiesto di mediare con il governo centrale in modo da garantire l'assunzione ai docenti. Il ministro Giannini, dal canto suo, ha già dato rassicurazioni: tutti i docenti verranno assunti entro tre anni. Una promessa che però non basta ai docenti vincitori di un concorso che ha tanto «il sapore di una beffa – come spiega la professoressa Francesca Pisani, tra le portavoci del comitato – Temo che nel prossimo biennio sarà lo stesso e che le istituzioni ci liquideranno con quattro parole. Non mi sta bene che i posti siano stati utilizzati per la mobilità dei colleghi assunti con il piano straordinario (loro sapevano di poter finire in altre regioni o provincie... noi invece abbiamo vinto un concorso regionale); non mi sta bene dover fare un'altra volta le valige e partire per il Piemonte (perché là è inserita nelle graduatorie di istituto); non mi sta bene essere trattata così dopo un concorso, un tfa, un dottorato di ricerca, un periodo di formazione all'estero, un master e tanti anni di studio».

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Focus

Nel 2015 il Ministero dell’Università e della Ricerca bandisce il concorso a cattedra per migliaia di aspiranti docenti. Requisito minimo per partecipare al concorso è l’aver ottenuto la qualifica Tfa che ha da poco sostituito la Ssis.

Il ministero bandisce 60mila posti su tutto il territorio nazionale. In Calabria, molte classi di concorso – tra cui quella umanistica – si vedono bandire un numero di posti maggiore rispetto al numero di docenti poi vincitori del concorso. Nella classe AD04, ad esempio, a fronte di 360 posti promessi sul territorio calabrese (nel triennio), i docenti vincitori di concorso risultano 95.

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