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Protezione civile, nessun blitz

Protezione civile, nessun blitz

Riceviamo e pubblichiamo la rettifica dell’avvocato Marta Perrotta in merito a un articolo sull’inchiesta giudiziaria, aperta dal procuratore capo di Cosenza Dario Granieri, sul prolungato blocco dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria scattato durante l’intensa nevicata di martedì scorso. Una paralisi durata più di dieci ore in cui sono rimasti coinvolti circa tremila automobilisti. Vicenda al centro non solo dell’indagine della magistratura ma anche di aspre polemiche dovute al ritardo con cui sono state soccorse le persone intrappolate nel tratto di A3 compreso tra Altilia e Cosenza.

«Preg.mo Direttore,

scrivo in nome e per conto del Dott. Carlo Tansi che ha dato mandato a questo Studio per la tutela dei propri diritti.

Con riferimento all’articolo a firma del sig. Fabio Melia e al relativo commento a firma del sig. Arcangelo Badolati publbicato a pagina 19 dell’edizione odierna (ieri, ndr) del quotidiano “La Gazzetta del Sud” sotto il titolo “Nel mirino c’è pure la protezione civile calabrese”, devo purtroppo segnalare che è totalmente falsa la notizia secondo cui nella giornata di ieri (due giorni fa, ndr) “i carabinieri hanno perquisito il quartier generale della Protezione civile regionale” e secondo cui in tale sede sarebbero stati “prelevati documenti e materiale informatico ritenuti di rilevante interesse investigativo”.

In realtà infatti, nessuna sede della Protezione civile calabrese – né centrale né periferica – è stata oggetto di alcun “blitz” (come falsamente riportato nell’occhiello) da parte della Polizia Giudiziaria. Al contrario, la Protezione Civile regionale è tuttora al lavoro nella redazione di un dettagliato rapporto ad uso dell’Autorità Giudiziaria che consenta la più veloce e sicura identificazione dei responsabili del disastro del 19 gennaio.

Ciò posto, appaiono del tutto fuori luogo – perché infondate illazioni – anche alcune maliziose asserzioni che, collocate sotto i suggestivi titolo e occhiello sopra trascritti, sembrano finalizzate ad ingenerare nel lettore la falsa convinzione che la Protezione Civile Regionale sia corresponsabile dei blocchi autostradali. Intendo riferirmi in particolare all’incipit dell’articolo firmato dal sig. Melia, secondo cui “Non c’è soltanto l’Anas al centro dell’inchiesta...”, alla frase “Le colpe tuttavia sembrerebbero più estese” contenuta verso la fine del commento firmato dal sig. Badolati e ed altri due passaggi presenti ancora nell’articolo a firma del sig. Melia, in cui si tenta di sbugiardare il Dott. Tansi insistendo per ben due volte sulla circostanza che il mio assistito ieri aveva attribuito le colpe alla sola Anas. Beninteso, le responsabilità potranno anche essere di altri soggetti oltre all’Anas, ma fra questi di sicuro non figura la Protezione Civile regionale».

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