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Calabria malata, in 220mila rinunciano a cure

Calabria malata, in 220mila rinunciano a cure

É la Calabria la regione più "malata" d'Italia. Sono stati 227 mila, infatti, i calabresi che hanno rinunciato a curarsi: 170 mila per motivi economici, 37 mila a causa delle lunghe liste d'attesa per l'accesso alle prestazioni, 6 mila per l'impossibilità di assentarsi dal lavoro, 4 mila per paura delle cure, 6 mila in attesa di risoluzione spontanea del problema e 4 mila per altri motivi. É quanto emerge dall'Ips (Indice di performance sanitaria) realizzato dall'Istituto Demoskopika che, per stilare la mappatura delle efficienze sanitarie italiane, ha preso in considerazione grandezze come soddisfazione sui servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, liste d'attesa, spesa sanitaria, spese catastrofiche e famiglie impoverite a causa di spese sanitarie. A certificare il primato negativa della Calabria - all'esatto opposto di quanto accade in Trentino Alto Adige che sulla base delle proprie performance è indicata come la realtà territoriale più "in salute" - sono tre ultimi posti dovuti precisamente alla rinuncia a curarsi per le lunghe liste d'attesa; alle famiglie impoverite a causa delle spese sanitarie (farmaci, case di cura, visite specialistiche, cure odontoiatriche, etc.) e alla quota di famiglie soggette a spese sanitarie che superano la disponibilità al netto delle spese di sussistenza. In Italia circa 500 mila persone, secondo quanto riporta l'indagine, hanno rinunciato a curarsi a causa delle liste d'attesa. E la Calabria, in proporzione, è quella che soffre di più. Accedere alle prestazioni sanitarie presenta in questa regione i tempi di attesa più rilevanti con l'1,9% di tasso di rinuncia rilevato e 37 mila residenti rinunciatari. Risultati che fanno ottenere alla regione il punteggio più basso: 5,3. Anche per la spesa sanitaria pro capite, la Calabria guadagna il podio con 1.697 euro di media. Fanno peggio solo Campania e Sicilia. Inoltre, altro dato negativo, a finire al di sotto della soglia di povertà, a causa delle spese sanitarie, è l'1,9% delle famiglie calabresi pari ad un numero quantificabile in circa 15 mila nuclei familiari.( A.A.)

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