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Un calabrese alla
guida della FIFA ?

E' un po' la rivincita del burocrate sull'ex campione. Niente Zico e niente Maradona, e forse anche niente Platini. Per la presidenza della Fifa, l'Uefa punta sul segretario generale Gianni Infantino, 45enne avvocato svizzero di origini calabresi. In pratica la confederazione europea 'scarica' il suo attuale presidente ex Pallone d'Oro, che rimane in lizza ma è sospeso per 90 giorni dalla commissione etica Fifa per la vicenda dei quasi 2 milioni di euro versatigli da Sepp Blatter.
La mezzanotte di oggi è la 'deadline' per candidarsi nella corsa elettorale alla massima carica dirigenziale del calcio, e infatti nelle ultime ore ai cinque già in lizza (Platini compreso) si sono aggiunti due nuovi candidati come lo Sceicco del Bahrein Salman bin Ibrahim Al Khalifa, numero 1 della confederazione asiatica, e il dirigente liberiano Musa Bility.
Così l'Uefa non poteva certo rimanere a guardare, e l'Esecutivo ha deciso di prendere di petto la questione tenendo una riunione d'urgenza, con gli assenti collegati in teleconferenza.
Al termine della riunione è stato diffuso un comunicato in cui veniva annunciato pieno sostegno a Infantino per la candidatura alla presidenza Fifa: "ha il nostro pieno sostegno - spiegava l'Uefa -. L'imminente elezione per il nuovo presidente della Fifa rappresenta un momento cruciale per la 'governance' del gioco e per il futuro della stessa Fifa. Crediamo che Infantino abbia tutte le qualità necessarie per affrontare queste sfide, guidando anche il processo delle riforme che restituiscano alla Fifa integrità e credibilità. Gianni ha fatto un grande lavoro all'Uefa dimostrandosi una figura top come amministratore e costruendosi relazioni positive in tutto il mondo. Siamo felici che abbia accettato di 'correre'", e ha il nostro pieno sostegno nella campagna per diventare presidente della Fifa".
La notizia della 'designazione' di Infantino, direttore degli affari legali dell'Uefa prima di diventarne segretario, ha colto di sorpresa, perché potrebbe significare che sta diventando difficile la posizione di Platini, che non intende comunque rinunciare, forte anche del fatto che continua ad avere, almeno per ora, l'appoggio di varie federazioni. Prudente il commento del presidente della Figc Carlo Tavecchio, per il quale "se decadrà quella di Platini, credo che la candidatura di Gianni Infantino sia la migliore possibile per la presidenza della Fifa: è il migliore elemento che abbiamo, è giovane e conosce a fondo il sistema sportivo". Ma il punto è capire se Platini sia ancora nelle condizioni di concorrere. "Se il Tas dirà che Platini non ha problemi giudiziari la prima candidatura da parte della Uefa resta comunque la sua e al momento non è stata scartata", ha sottolineato Tavecchio, che continua a essere fra i sostenitori dell'ex fuoriclasse della Juventus. I prossimi giorni saranno decisivi per capire se quella di Infantino sia o no una candidatura 'di riserva'.
Nel frattempo rimangono candidati anche i cinque fattisi avanti, con tanto di lettere di appoggio di almeno cinque federazioni nazionali. Sono il Principe giordano Ali bin al-Hussein, il tycoon sudafricano Tokyo Sexwale, dietro al quale secondo alcuni ci sarebbe Blatter ed ex detenuto politico e compagno di carcere di Nelson Mandela a Robben Island, l'ex segretario Fifa Jerome Champagne e David Nakhid, ex calciatore di Trinidad&Tobago. Quest'ultimo lo ricordavano in pochi, e allora è vero: il burocrate si prende la rivincita sul campione.(ANSA)

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