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Fine del precariato nell’arco di tre anni

 Nel progressivo smottamento che sta trascinando la politica nella palude della litigiosità globale, resiste - nonostante l’assedio di chi ne vorrebbe il controllo - la sanità gestita, per quanto riguarda l’attuazione del Piano di rientro, dalla struttura commissariale nominata dal Governo Renzi. C’è grande attenzione per l’incontro odierno, che in molti sperano decisivo, del commissario ad acta Massimo Scura e del suo vice, Andrea Urbani, con tutte le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria, professionale, tecnica, amministrativa e del comparto, per definire il percorso di stabilizzazione del personale precario delle aziende sanitarie e ospedaliere della Regione. In ballo c’è la stabilizzazione di oltre 900 precari, che essendo quasi tutti in servizio non dovrebbero comportare spese aggiuntive rispetto all’esistente. Nella precedente riunione del 9 ottobre il tavolo, al quale è stata ammessa (e lo sarà anche oggi) anche una delegazione del coordinamento dei precari, è riuscito a definire una bozza di accordo che dopo alcuni ritocchi apportati dalla struttura commissariale è stata inviata in visione alle organizzazioni sindacali per essere oggi verosimilmente approvata e successivamente entrare in un decreto commissariale previa autorizzazione dei ministeri affiancanti. L’intesa prevede che siano stabilizzati in tre anni, dal 2016 al 2018, circa 900 precari in possesso dei requisiti previsti, secondo una scala di priorità che prevede nell’ordine i vincitori di concorso, i risultati idonei ad un concorso già assunti a tempo determinato, i dipendenti in mobilità vincitori di concorso, i precari a tempo determinato di lungo corso. I primi (vincitori di concorso) e i lavoratori in mobilità saranno assunti con aumento di spesa a carico del sistema sanitario regionale, le altre due fasce invece entreranno nei ruoli delle aziende sanitarie senza maggiore spesa in quanto già in servizio. Giova ricordare che il processo di stabilizzazione in favore di coloro che siano in possesso dei requisiti, nel limite massimo del 50% delle risorse finanziarie disponibili, dovrà essere articolato nel seguente ordine cronologico: immissione in ruolo dei vincitori/idonei utilmente collocati nelle graduatorie concorsuali in corso di validità; espletamento nel triennio 2016-2018, di una procedura concorsuale per titoli ed esami riservata alla stabilizzazione del personale precario secondo l’anzianità di servizio maturata: nell’anno 2016 coloro che risultano in servizio dal 2001 al 2005; nel 2017 coloro che risultano in servizio dal 2006 al 2010; nel 2018 coloro che risultano in servizio dal 2011 al 2013. Il commissario Scura ritiene questo traguardo strategico sia perché darà certezza di lavoro ai soggetti interessati sia perché creerà fidelizzazione rispetto alle aziende sanitarie di appartenenza. Altro traguardo che Scura e Urbani intendono raggiungere è l’integrazione degli ospedali del capoluogo di Regione. A Catanzaro da mesi si lavora sul come accorpare le due Aziende, Pugliese-Ciaccio e policlinico Mater Domini, con non poche resistenze e intrusioni di esponenti politici appartenenti alla stessa maggioranza che governa la Regione.

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