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Codex Purpureus
patrimonio Unesco

Il Codex Purpureus Rossanensis Patrimonio dell’Umanità. Il riconoscimento dell’Unesco al monumento vivente tra i più importanti custoditi in Calabria è sicuramente una delle conquiste più importanti che la nostra Città ed il suo territorio hanno conseguito nella storia recente. Un risultato che infonde fiducia ed ottimismo nella nostra comunità e che, mi auguro, possa dare le giuste e definitive motivazioni al mondo dell’imprenditoria locale e ai giovani per intraprendere, nel solco di una promozione turistico-culturale potenzialmente più ricca e qualificata, nuove azioni di marketing. Questo è sicuramente un dono per la nostra comunità, per il quale rendiamo grazie alla Chiesa diocesana e all’Ordinario Militare d’Italia già arcivescovo di Rossano-Cariati S.E. Mons. Santo Marcianò, che hanno dato impulso al percorso di riqualificazione del prezioso Evangeliario. Rossano Città del Codex è una realtà, un progetto che, a partire da oggi, assume maggiore consistenza, gioviamocene per creare sviluppo. Il sindaco Giuseppe Antoniotti commenta con grande soddisfazione la notizia, della conclusione del lungo iter del Memory of the World dell’Unesco che ha elevato il Codice Purpureo a Patrimonio universale dell’Umanità.”Certo, in questo momento di gaudio per la nostra comunità – afferma il Sindaco – non posso non estendere un sentito ringraziamento all’Ordinario militare d’Italia S.E. Mons. Santo Marcianò che nel corso del suo episcopato sulla cattedra di Rossano-Cariati ha avuto la lungimiranza di intraprendere, insieme agli uffici diocesani e ad un nutrito pool di esperti, il percorso difficilissimo di riqualificazione del Codex. Che oggi raggiunge il primo risultato del riconoscimento a Patrimonio universale dell’Umanità. Il prossimo, a breve scadenza, - conclude Antoniotti - sarà quello che vedrà il ritorno del Rossanensis nella sede storica del Museo Diocesano di Arte sacra, nel Centro storico”.

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