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Scorie interrate?
Arpacal dice 'no'

Non ci sono concentrazioni di contaminazioni delle falde acquifere, non ci sono indici di inquinamento chimico nel tirreno. Parole messe nero su bianco dall’Arpacal che hanno fatto tirare un sospiro di sollievo ai cittadini e all’amministrazione comunale guidata da Antonella Blandi, di Lattarico, piccolo centro della Media Valle Crati nel cosentino. Per mesi, da quando sono state rese note le dichiarazioni di un pentito, Mattia Pulicanò, esponente di ndrangheta con precedenti per narcotraffico, alla DDA di Catanzaro ecco che il panico si è diffuso nella cittadina e nell’hinterland, peraltro ad evidente vocazione agricola. Un numero imprecisato di fusti colmi di scorie radioattive, secondo il pentito che avrebbe appreso i fatti da un suo amico pregiudicato, , sarebbero stati interrati in località Regina nell’ambito di quel traffico micidiale di rifiuti pericolosi e scorie radioattive che ha visto quale destinataria principale la Campania, nel cui sottosuolo sarebbero stati smaltiti illecitamente milioni di tonnellate di rifiuti speciali tra cui scorie nucleari, provenienti da tutta Italia, tanto da farle guadagnare il funesto appellativo di Terra dei Fuochi. Secondo il pentito cosentino, Pulicanò, non solo parte dei rifiuti erano stati sotterrati dagli uomini di camorra  con la complicità di un imprenditore locale negli anni ‘90 anche in quel di Lattarico, ma addirittura ci avrebbero riprovato nel 2012. Lui stesso sarebbe stato contattato per portare avanti l’operazione, ma si sarebbe rifiutato. Dichiarazioni che seppur generiche sono state immediatamente prese in considerazione dal procuratore aggiunto della DDA di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, che ha  aperto un fascicolo e avviato indagini, ma anche dal comune che ha subito chiesto l’intervento dell’arpacal  per il monitoraggio di suolo e sottosuolo nelle aree indicate dal pentito. Analisi, misurazioni, sopralluoghi per settimane. Oggi la buona notizia. A Lattarico nessuna presenza di scorie tossiche, nessun interramento illecito di sostanze pericolose e nocive. Un incubo finito, anche se i controlli proseguiranno,  restano i contraccolpi generati da tali notizie che vanno ad impattare sui cittadini, ma anche sull’economia locale. Il sindaco Blandi dice 'Finalmente torna la serenità. I cittadini erano molto preoccupati, gli agricoltori penalizzati, i malati di tumore ancora più allarmati per le possibili correlazioni. Oggi è un bel giorno'.  

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