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Posta non recapitata: era in... giacenza nella toilette

 Ammonterebbe ad oltre dieci chili di lettere (forse 12 o 13) il quantitativo di corrispondenza che sarebbe stato ritrovato presso le Poste Centrali di Palmi, e che non sarebbe stato consegnato quanto meno nei tempi previsti nelle normali consegne. Lettere prioritarie, qualche bolletta del telefono o della luce e, con molta probabilità, altro materiale di corrispondenza, ci sarebbe questo e altro nel ritrovamento che sarebbe saltato fuori grazie alla casuale scoperta di un dipendente, in uno dei locali adibito forse ai servizi igienici, e nel quale giacevano, da qualche tempo, forse non più di un mese o meno, le corrispondenze che non sarebbero state consegnate per tempo ai destinatari delle stesse. Una questione della quale sarebbe stata interessata anche la locale Compagnia dei carabinieri di Palmi guidata dal capitano Maurizio De Angelis per capire le ragioni che insisterebbero dietro questo anomalo ritrovamento e la Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore capo Ottavio Sferlazza, pronta ad aprire un fascicolo qualora si riscontrassero gli estremi di reato, quale, ad esempio, l’interruzione di pubblico servizio. Indagini che, qualora il tutto fosse confermato, si renderebbero necessarie per capire se ci si ritroverebbe di fronte ad una causalità nella mancata consegna delle lettere e de resto del materiale che sarebbe stato rinvenuto, o a un dolo. Ipotesi, questa che, naturalmente, porterebbe con sé diverse e più gravi conseguenze. Il fatto si sarebbe verificato presso l’Ufficio centrale delle Poste di Palmi nei giorni scorsi, probabilmente intorno alla fine del mese di settembre appena trascorso e il caso sarebbe al vaglio anche degli organi superiori di Poste Italiane che sarebbero stati informati di quanto accaduto, con tutte le intenzioni, qualora il tutto fosse confermato, di vederci chiaro sulla vicenda. Il quantitativo di lettere ritrovato in maniera accidentale nei giorni scorsi sarebbe stato poi messo in consegna per ovviare al ritardo accumulato nel periodo trascorso in “giacenza forzata”. Il tutto nella speranza che i ritardi verificatisi nella mancata consegna, periodi comunque sembrerebbe oscillerebbero tra i dieci giorni e meno di un mese, non rechino grattacapi agli ignari destinatari della corrispondenza, ad esempio nei casi di posta prioritaria non consegnata nei tempi consoni o di bollette della luce o della telefonia da pagare e magari giunte in consegna già a scadenza. Un accadimento non certo nuovo e che nel corso degli anni ha visto sollevare casi analoghi in altre parti d’Italia, dove erano stati segnalati presunti casi di mancata consegna della corrispondenza, anche di quantitativi di molto superiori a quelli che sarebbero stati registrati alle Poste Centrali di Palmi, che avevano sollevato più di una polemica per il disservizio venutosi a creare nei confronti dell’ignara utenza.

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