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Oliverio a Lorenzin: intervieni

 È durato un’ora ieri sera l’incontro tra il governatore Mario Oliverio e la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin. Un colloquio franco dal quale sono emerse le ben note riserve nutrite da Oliverio sui risultati ottenuti dalla gestione commissariale della sanità calabrese, che si protrae ormai da anni. A giudizio del presidente della Regione non si avverte alcun segnale di inversione di tendenza. La ministra, affiancata da tecnici, ha assicurato che valuterà gli elementi forniti da Oliverio, la cui iniziativa però non è condivisa da tutto il Pd. Non è piaciuta, a quanto pare, l’idea di bypassare il partito rivolgendosi direttamente alla ministra per contestare, nei fatti, il commissario ad acta nominato da Renzi. Stando comunque alle indiscrezioni circolate in serata, l’attuale struttura commissariale difficilmente sarà messa in discussione dal Governo, visto anche l’esito dell’ultimo Tavolo Adduce che ha sbloccato una consistente premialità e dato atto dei miglioramenti ottenuti dal “duo” Scura Urbani. Peraltro ieri mattina il commissario e il suo vice avevano già trasmesso alla ministra una sintesi dell’intensa attività svolta nei 5 mesi successivi alla nomina avvenuta il 12 marzo 2015. La realtà è «ben lontana dall'idea di “una sanità alla deriva” che emerge dalla rappresentazione del presidente della Giunta regionale come riportata dagli organi di stampa», si legge nel documento inviato da Scura e Urbani oltre che a Lorenzin anche ai dirigenti dei ministeri della Salute, Renato Botti (direttore generale della Programmazione Sanitaria), e dell'Economia Angela Adduce (dg del dipartimento Ragioneria dello Stato). Nel confutare le affermazioni rese alla stampa da Oliverio «contenenti gravi censure all'attività della struttura commissariale e giudizi negativi sia sull'attività dì riorganizzazione della sanità quanto sulla tenuta dei conti», Scura e Urbani citano provvedimenti cruciali come il decreto commissariale 87/2015 in forza del quale «per la prima volta le aziende calabresi hanno sottoscritto un accordo di budget nel quale, a fronte di una prima tranche di 649 assunzioni, si impegnano a realizzare risparmi su spesa farmaceutica, acquisizione di beni e servizi, mobilità passiva e a migliorare l'appropriatezza delle prestazioni». Inoltre «sono state avviate le procedure per l'integrazione delle due Aziende ospedaliere di Catanzaro (ipotesi sul tavolo da 10 anni)». E, ancora, autorizzate le assunzioni per la Cardiochirurgia di Reggio Calabria in collaborazione con l'Università Magna Graecia. «Questa strutturafanno notare Scura e Urbani è costata 20 milioni di euro ed è ferma da 3 anni con un costo 1,4 milioni annui di leasing» 

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