Oltre un secolo di vita. E’ nata alla vigilia della Grande guerra, ha conosciuto il Fascismo, i morsi della vera crisi quando bisognava razionare il pane, ha visto solcare i cieli della sua Lungro dagli aerei militari durante la Seconda guerra mondiale e poi è stata accarezzata dalla ripresa del Dopoguerra, fino a godere del boom economico. Il 31 agosto scorso, Antonietta Gesualdo ha spento 104 candeline. Circondata dall’affetto della famiglia composta dalla figlia Maria e dai nipoti Francesco e Tommaso Gentile, la tenace nonna arbëreshe nella sua vita non si è fatta mancare nulla. Lavoratrice indefessa, amante della buona cucina e della buona compagnia, nonna Antonietta ha festeggiato il suo compleanno tra le mura domestiche attorniata dall’affetto della famiglia e dall’abbraccio simbolico di un’intera comunità che, anche attraverso i social network, ha voluto partecipare alla sua festa. Una vita scandita dal lavoro, dalle sane relazioni sociali fatte di mutuo soccorso e di solidarietà tipiche della gjitonia arbëreshe, una quotidianità vissuta con discrezione ed abnegazione, riservando una grande dedizione alla famiglia, una vita costellata da momenti difficili e ma anche da tante gioie. Di certo l’aria salutare del versante sud-occidentale del Pollino, il buon cibo, la vita tranquilla, le cure dei familiari e le relazioni sociali intrattenute in paese, hanno contribuito a rendere cosi longeva l’esistenza di nonna Antonietta.
Caricamento commenti
Commenta la notizia