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Sanità, autorizzati
altri concorsi

 C’è chi cerca di risolvere i problemi, e c’è chi lavora affinché ciò non accada. Sono i due volti della Sanità calabrese. Ma andiamo con ordine. Altre due Aziende sono state autorizzate a procedere con i concorsi per l’a s s u nzione di personale medico e di varie figure professionali. Sono le due “ospedaliere” del capoluogo, la “P u g l i ese-Ciaccio” e “Mater Domini”, che comprende il policlinico universitario. Quest’u ltima però attenderà, prima di procedere, alla definizione del processo di integrazione con la prima già avviato. Funziona, dunque, la “t erapia Scura”: conti in ordine per poter procedere nelle assunzioni: E tutte le Aziende stanno procedendo in questo senso, visto che alle quattro di cui abbiamo riferito ieri (Asp di Vibo Valentia, Crotone e Catanzaro e Azienda ospedaliera di Cosenza) si sono aggiunte le due “o s p edaliere” di Catanzaro, unite al club di chi ha rendicontato il 100% delle spese finalizzate fin qui sostenute. Sei su nove pertanto hanno già fatto i “compiti a casa”. Mancano all’appello le Asp di Cosenza e Reggio Calabria e l’Azienda ospedaliera di Reggio, in difficoltà ma non per responsabilità degli attuali commissari, ai quale evidentemente Scura è andato incontro chiedendo loro di raggiungere in fretta almeno il 75% della rendicontazione: su questa soglia potranno ricevere il “via libera” ai concorsi. Ma mentre il commissario ad acta e il sub commissario Andrea Urbani cercano di mettere in linea di galleggiamento la barca semiaffondata della Sanità calabrese, ecco che esplode il caso del mancato trasferimento della Struttura Commissariale nella “cittadella regionale” nuova di zecca di località Germaneto. E questo mentre il Dipartimento Tutela della Salute, individuato quale struttura di supporto dell’U fficio del Commissario, si è quasi completamente trasferito nei nuovi locali. L’inspiegabile decisione non ha trovato, fin qui, alcuna giustificazione ufficiale; anzi Scura e Urbani, che avevano già ricevuto la planimetria degli spazi loro assegnati e avevano “impacchettato” carte e fascicoli per il trasloco previsto nella giornata odierna, hanno saputo solo dagli uomini della Guardia di Finanza a disposizione della Struttura del cambiamento di programma; nessuna comunicazione ufficiale. Parlare di “sgarbo istituzionale” è quantomeno eufemistico. Se dunque per poter utilizzare il supporto del Dipartimento agli uomini della Struttura Commissariali bastava bussare alla porta accanto o prendere l’ascensori fino al piano di sopra, ora si dovranno utilizzare telefoni, internet, segnali di fumo e chi più ne ha più ne metta. Che i tempi per il disbrigo di una qualsiasi pratica si allungheranno è cosa ovvia; che i calabresi che attendono risposte dal sistema regionale ne pagheranno il conto è fuor di dubbio. L’intervento diretto del presidente della Regione per la soluzione di questa imbarazzante situazione è auspicabile; anche per mettere a tacere le voci maliziose che già “girano”, viste le incomprensioni che hanno fin qui caratterizzato il rapporto (praticamente inesistente) tra il presidente Oliverio e il commissario Scura.

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