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Sanità Calabria, “buco nero” dei bilanci

 Se i conti della Sanità lasciano dubbiosi, anche per via di certi escamotage contabili come considerare il contributo “indistinto” in conto esercizio che viene assegnato dalla Regione alle Aziende per remunerare le funzioni non a tariffa una sorta di ripiano delle perdite, ciò dipende anche dalla mancata organizzazione di un sistema informatico dedicato al comparto. E ciò nonostante la Sanità rappresenti il 70% del bilancio e la materia sia tra le più complesse, con una infinità di variabili. Se il sistema informatico non funziona a dovere i flussi informativi non sono continui, e dunque la contabilità analitica diventa irrealizzabile. La contabilità analitica è quella che consente di controllare la correttezza reale della destinazione della spesa. Su questo punto in più circostanze l’ex Tavolo Massicci ha puntato il dito. Si perpetua dunque una modalità di gestione che ha consentito, nel passato, di sfuggire ad un controllo sufficientemente rigoroso in quanto la Struttura Commissariale, che dal Dipartimento della Salute ha bisogno dei dati economici, nei fatti non li ha.

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