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Calabria, sanità
da “bollino rosso”

 Sindacati che fanno muro contro muro e altre sigle che accettano il confronto sui problemi, un presidente della Regione che fa la voce grossa e un commissario che va dritto per la sua strada. Ce n’è abbastanza per fare della sanità calabrese un bel cocktail esplosivo. E ieri è stata l’ennesima giornata da “bollino rosso”. Assenti, come annunciato tra le polemiche, i sindacati della dirigenza medica; hanno risposto ieri alla convocazione del commissario Massimo Scura i rappresentanti di personale tecnico, amministrativo, professionale e infermieristico (c’erano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Funzione pubblica, Fsi e Nursind). Ed è stato «un incontro costruttivo», fa sapere Scura. La disamina è partita dai “tagli” imposti dalla manovra romana sulla sanità, ma è stata la gestione del personale il vero “nocciolo” della riunione. Secondo i dati forniti da Scura, i dipendenti del Servizio sanitario regionale sono in numero insufficiente: basti pensare che la Calabria conta un operatore circa ogni 100 abitanti, mentre per esempio in Toscana il rapporto è di 1,4 ogni 100. E ancora, non è stata fatta sufficiente formazione soprattutto nel settore tecnico e amministrativo e il personale è comunque mal distribuito. Dai sindacati è venuta la massima disponibilità ad affrontare le questioni. Ecco perché all’orizzonte si materializzano intese sulla ricollocazione degli “imboscati” e accordi di mobilità in passato sempre elusi. Ancora fa sapere il commissario si verificherà l’ipotesi di prepensionamenti in deroga. E soprattutto sarebbe allo studio una proposta di legge da sottoporre al Consiglio regionale per l’istituzionalizzazione del precariato, sulla scorta di analoghe iniziative intraprese da altre due Regioni in piano di rientro, cioè Lazio e Campania. Infine, sarebbe in fase di formalizzazione un percorso che prevede l’istituzione della dirigenza anche per il personale infermieristico e sanitario (tecnici della prevenzione, di radiologia e di laboratorio). Sul fronte assunzioni è stato confermato il cronoprogramma che prevede entro venerdì la firma del decreto coi posti disponibili, azienda per azienda. Coi sindacati si cercherà comunque di evitare “guerre tra poveri” sullo stile del tutti contro tutti tra precari che sperano nell’istituzionalizzazione, lavoratori fuori sede che puntano a rientrare e infermieri inseriti nelle graduatorie per selezioni a tempo indeterminato che invocano lo scorrimento. «Siamo disponibili a cercare soluzioni – ha detto Scura – ovviamente nel rispetto delle leggi». Ad alzare la temperatura c’è poi l’ennesimo intervento del presidente della Regione, Mario Oliverio: «Se Scura continua così – ha detto nel corso di una manifestazione pubblica a Vallefiorita (Cz) – sarò costretto a sollevare il problema al Governo nazionale che l’ha nominato. Il commissario alla sanità dovrebbe avere l’obiettivo di chiudere il prima possibile la stagione commissariale, ma per come si comporta sta andando nella direzione opposta. Il commissariamento –ha proseguito il governatore – c’è perché non sono garantiti i livelli essenziali di assistenza e gli equilibri di bilancio. Sono fortemente preoccupato perché l’emigrazione sanitaria continua a crescere e ci sono inoltre ritardi nelle assunzioni definite già da alcuni mesi. In qualità di presidente della Regione non posso non rilevare che nella sanità c’è una deriva, con una tendenza all’aggravamento della situazione. Scura – ha concluso Oliverio – si dedichi meno alle telecamere e faccia di più il commissario»

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