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Lasceranno Calabria
sorelline Cocò

Su disposizione del Tribunale dei Minori di Catanzaro, domani mattina, 30 luglio,  le due sorelline del piccolo Cocò(il bambino di tre anni di Cassano, ucciso e bruciato, nel gennaio del 2014, insieme al nonno e a una giovane donna marocchina) saranno tolte alla loro famiglia e prelevate dalle assistenti sociali(nella struttura religiosa che li ospita da un anno e mezzo, insieme ai tre cuginetti, figli della sorella della mamma del piccolo Cocò, Simona Iannicelli, attualmente in carcere, e a due zii, uno, Giuseppe Iannicelli, ancora minorenne) lasceranno la Calabria per una destinazione segreta, ignota finanche ai genitori delle due bambine, Nicola Campolongo(da pochi mesi ai domiciliari) e Antonia Iannicelli(da alcuni mesi di nuovo in carcere a Castrovillari, per scontare una vecchia condanna per droga). Lo rende noto Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, che afferma “E’ arrivato un giorno(di nuovo grande dolore per la famiglia del piccolo Cocò) che ho sperato e lottato non arrivasse mai. C’è ancora qualche ora per sperare nel miracolo, in un atto dei giudici non solo di giustizia giusta e umana, ma di coscienza e di pietà. Supplico i giudici del Tribunale dei Minori di Catanzaro(il cui operato doverosamente rispetto) di fermarsi, di sospendere il provvedimento, di non separare le bambine dai loro genitori e di lasciare le due sorelline dove sono o quantomeno (se ci sono ragioni di sicurezza) di non smembrare la famiglia e di consentire che insieme alle due sorelline vengano trasferiti in questa località segreta fuori dalla Calabria anche i tre cuginetti e i due zii. Quello che bisogna assolutamente scongiurare è il distacco traumatico delle due bambine non solo dai loro genitori ma finanche da quel nucleo familiare(i tre cuginetti e i due zii) che da un anno e mezzo(subito dopo la morte di Cocò) costituisce oramai la loro famiglia. Io voglio ancora sperare che questa mia umanissima richiesta venga accolta e che si eviti un epilogo così traumatico e doloroso che potrebbe avere conseguenze drammatiche. Ricordo al Tribunale dei Minori che se due anni fa i giudici competenti (che rispetto) avessero accolto gli appelli di Diritti Civili e avessero di nuovo concessi i domiciliari alla mamma di Cocò(che, dopo che l’avevo fatta scarcerare insieme al suo piccolo Cocò, pochi giorni prima del Natale 2012, era stata riarrestata, pochi mesi dopo, nel maggio del 2013, per aver portato Cocò e le due sorelline a vedere il loro papà, allora detenuto a Catanzaro!) quel maledetto giorno del gennaio 2014 quel bambino non sarebbe stato con il nonno(che ha comunque la grave responsabilità di averlo portato con sé) ma a casa con la sua mamma! Oggi chiedo che si eviti un nuovo trauma e un’altra sofferenza alle due bambine e ai loro genitori e si scongiuri qualche nuova tragedia”.

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