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Sanità, la “cordata”
dei pignoramenti

 Lucrare legalmente sul sistema pubblico grazie a provvide leggi sulla semplificazione e funzionari disattenti si può. Lo ha dimostrato il commissario ad acta Massimo Scura ai dirigenti ministeriali del “tavolo Adduce” che due giorni fa ha fatto le pulci ai conti e agli atti della sanità calabrese. Una discovery tutta carte alla mano che è stata determinante e dirimente nel far superare a Scura lo scoglio dei rilievi mossi dal tavolo di verifica alla sua nomina del commercialista romano Pietro Evangelista quale soggetto attuatore preposto a mettere ordine nella disastrata contabilità dell’Asp di Reggio. Scura ha dimostrato che proprio grazie ad Evangelista e ai due avvocati Salvatore Costantino e Giuseppe Lombardo, che forniscono assistenza all’Azienda su nomina del commissario dell’Asp, Santo Gioffrè, non solo è stato evitato che una fattura di sei milioni di euro venisse pagata due volte, ma è venuto alla luce un sistema perverso - quello dei cosiddetti «pignoramenti in estensione» - che ha consentito a diversi creditori dell’Asp di lucrare legittimamente interessi vantaggiosi. Dalla lettura dei files relativi ai pignoramenti presso terzi eseguiti dai creditori dell'Asp di Reggio nel 2015 e alle assegnazioni disposte dal Giudice per lo stesso periodo, è emersa, in particolare, l'assenza di corrispondenza tra l’importo dei titoli posti in esecuzione e la misura dell’importo pignorato. A fronte, per esempio di titoli di importo anche modesto, risultavano pignoramenti per milioni di euro. L’esame approfondito dei files, operata dal confronto con i legali del tesoriere, ha consentito di accertare che la divergenza dei dati era la conseguenza degli interventi operati da altri creditori in procedure già pendenti e della «estensione del pignoramento». In pratica su alcune procedure già pendenti, per importi anche modesti, intervenivano altri creditori che avevano nei confronti dell’Azienda un credito fondato su titolo esecutivo o titolari di un credito di denaro risultante dalle scritture contabili di cuiall'articolo 2214 del codice civile. Nel caso di “sopravvenuta” insufficienza del compendio pignorato, l’originario creditore invitava i creditori intervenuti tempestivamente a estendere il pignoramento ad altri beni del debitore. Il dato originario trasmesso dal tesoriere conteneva per ogni singola procedura esecutiva i riferimenti al solo titolo che l’aveva generata. Non conteneva, invece, alcun dato che consentisse di individuare l’intervento di altri creditori nella procedura esecutiva e le somme già assegnate ai singoli creditori intervenuti. Alla fine l’Azienda ha perso del tutto contezza degli interventi già operati.

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