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’Ndrangheta signora della “coca”, Gioia Tauro snodo internazionale

L’ultima operazione antidroga coordinata dalla Dda di Reggio Calabria con la Dea statunitense («decisamente la più importante degli ultimi anni», affermò il procuratore Federico Cafiero de Raho) non è stata ancora conteggiata nelle statistiche. Ma il ruolo della ’ndrangheta come “monopolista” assoluta del mercato che introduce la cocaina in Europa dal Sud America non è mai stato messo in discussione. 

La relazione 2014 E allora in attesa di conoscere i nuovi dati, bisogna accontentarsi di quelli del 2014 che dicono che in Italia sono state sequestrate oltre 152 tonnellate di droga, il 111% in più rispetto all’anno precedente, con un aumento del 211% dei sequestri di hashish. In calo, invece, i sequestri di cocaina, droghe sintetiche e piante di cannabis. È questo il quadro statistico che emerge dalla Relazione annuale della Direzione centrale dei servizi antidroga, pubblicata sul sito della Polizia di Stato.

Gioia Tauro crocevia L’analisi dei dati consente di rilevare come l’Italia continui ad essere un importante crocevia del narcotraffico internazionale, soprattutto per quanto riguarda le rotte marittime: via mare è infatti entrato nel nostro paese il 98,83% del totale della droga sequestrata alla frontiera, un 3% in più rispetto all’anno precedente. Sotto questo profilo, Gioia Tauro e Genova continuano ad essere i porti privilegiati dai trafficanti di cocaina. Il primo è ormai uno snodo centrale per i traffici internazionali di droga, grazie alla capacità della 'ndrangheta – leader mondiale incontrastata nell’importazione di cocaina – di controllare il territorio e ai suoi rapporti diretti con i cartelli dei narcos sudamericani e messicani. Ma anche il porto di Genova, dove sono state accertate diverse presenze di soggetti legati alle organizzazioni mafiose, ha un ruolo funzionale ai trafficanti di droga che utilizzano le rotte oceaniche, vista la sua posizione strategica per raggiungere i mercati europei. Le indagini hanno, inoltre, portato alla luce come sia sempre sempre più significativo il canale d’importazione della droga proveniente dal Nord Europa, in particolare dall’area dei porti di Rotterdam e Duisburg.

Hashish in ascesa Delle 152 tonnellate di droga sequestrate, ben 113 sono di hashish, con un aumento rispetto al 2013 del 211,29%. Il dato, sottolinea la Relazione, «porta a ritenere che il flusso di tali droghe sui mercati italiani sia in continua espansione anche a causa di una domanda sostenuta e condizionata da una scarsa percezione, a livello sociale, della pericolosità dei derivati della cannabis, a torto definiti droghe leggere». Oltre all’hashish, nel 2014 crescono i sequestri di marijuana (+15,93%), eroina (+5,30%) e di droghe sintetiche in dosi (+23,99%). Il calo riguarda invece la cocaina (-21,90%), le droghe sintetiche in polvere (-56,32%), Lsd (-25,21%) e le piante di cannabis (-86,41%). La regione dove è stato sequestrato il maggior quantitativo di droga – 85 tonnellate – è la Sicilia, seguita dalla Puglia (14), Lazio (7) e Lombardia (6).

Meno morti Complessivamente, sono state denunciate 29.474 persone (-13,25% rispetto all’anno precedente), 20.752 delle quali arrestate. Gli stranieri denunciati per reati connessi al traffico di droga sono 10.585 – soprattutto marocchini, albanesi, tunisini e nigeriani – e 1.041 i minori. Un dato incoraggiante è che continuano a diminuire i morti per droga: nel 2014 sono stati -10% rispetto all’anno precedente, per un totale di 313 vittime. Sempre troppe.

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