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L’azienda agricola
della marijuana

 Un giro da oltre un milione e mezzo di euro di potenziali profitti derivanti dalla vendita al dettaglio di marijuana è stato bloccato dai Carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano, guidati dal capitano Giuseppe Sacco. Per quattro persone incensurate - ritenute responsabili del reato di coltivazione illecita di sostanza stupefacente - sono scattate le manette (si tratta di Pierangelo Iacovo, 26 anni di Cetraro; Giuseppe De Rose, 21 anni di Spezzano Albanese; Armando Antonucci, 27 anni di Tarsia; Pietro Giannelli, 42 anni di Roggiano Gravina), mentre a finire sotto sequestro sono state circa 2.500 piante di canapa indiana. L’operazione, a conclusione di un più ampio servizio di controllo del territorio coordinato dal comando centrale, ha coinvolto circa venti militari dei vari reparti territoriali ed ha preso il via dal lavoro dei militari della stazione di Spezzano Albanese, coordinati dal maresciallo Sergio de Cristofaro. L’azione dei Carabinieri che ha portato a scoprire la coltivazione intensiva di cannabis è scattata all’alba di sabato scorso. Le forze dell’ordine che hanno preso parte al blitz hanno individuato un terreno di circa 3.800 metri quadrati sito in località Fedula ospitante ben 6 serre, nelle quali crescevano rigogliose esattamente 2.504 piante illegali. Quest’ultime erano sistemate su filari paralleli assistiti da un efficiente sistema di irrigazione a tubo e manichette a sua volta allacciato ad un pozzo. Le piante, in diversi stadi di crescita e con altezza variabile tra 25 centimetri a oltre un metro e mezzo, una volta estirpate sono risultate del peso complessivo lordo di circa 1,3 tonnellate. Nello stesso fondo un tempo adibito alla coltivazione di pomodori – appezzamento affittato nei mesi scorsi da Giannelli – in un capanno predisposto per l’essiccazione sono stati altresì rinvenuti circa 43 chili di marijuana già essiccata e circa 700 semi di canapa indiana, tutto in bustine ancora sigillate e di provenienza estera – per lo più Spagna ed Olanda – una bilancia a trazione ed una telecamera con relativa cavetteria pronta per essere installata. I carabinieri hanno dato poi seguito alla propria operazione antidroga con conseguenti perquisizioni personali e domiciliari a carico degli arrestati. Al termine di quest’ultime, sono stati rinvenuti soldi in contanti per complessivi 6mila euro circa, cifra sottoposta a sequestro in quanto ritenuta provento dell’attività delittuosa. I quattro, al termine delle formalità di rito, sono stati condotti in carcere, a disposizione dei magistrati della Procura di Castrovillari. Il valore della sostanza stupefacente sequestrata stimato sulla vendita al dettaglio, si aggira quindi tra il milione e mezzo e due milioni di euro, cifra che dà la concreta misura dell’importanza dell’operazione condotta a termine dei militari della Compagnia sammarchese guidati dal capitano Sacco, tutti sotto il coordinamento del comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Giuseppe Brancati.

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