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Il rifiuto di Lanzetta
dopo la nomina
di De Gaetano

La nomina ad assessore della Regione Calabria per Antonino De Gaetano aveva scatenato un putiferio politico pochi mesi fa; l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a suo carico notificata oggi dalla Procura di Reggio nell’ambito delle indagini sui rimborsi dei consiglieri nella scorsa legislatura riapre il caso. Il presidente della Regione, Mario Oliverio, aveva scelto De Gaetano in rappresentanza del territorio reggino come assessore esterno. Le prime contestazioni sulla nomina arrivarono dallo stesso Pd, partito di cui De Gaetano fa parte. A fare scattare l'allarme era stata la presenza del suo nome in un una informativa della Polizia di Stato che segnalava il presunto sostegno di una cosca della 'ndrangheta in occasione delle elezioni regionali del 2010. L’informativa , comunque, non aveva fatto scattare alcun provvedimento, tanto che De Gaetano non risultò nemmeno iscritto nel registro degli indagati.

A chiedere un passo indietro era stata per prima l’ex ministro degli Affari Regionali, Maria Carmela Lanzetta, che rifiutò l’ingresso in Giunta come vice presidente proprio per la presenza di De Gaetano nell’esecutivo. A sostenere la posizione di Lanzetta fu l'allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio. Una seconda polemica ha travolto De Gaetano pochi giorni fa e riguarda la costruzione del nuovo ospedale della piana di Gioia Tauro. L’argomento è finito sul tavolo della Commissione parlamentare antimafia nel corso della visita in Calabria di pochi giorni fa. Il Movimento 5 Stelle aveva chiesto l’audizione dell’assessore, ma davanti alla Commissione è stata decisa la presenza del presidente Oliverio. Quest’ultimo, anche in quella occasione, si è assunto la responsabilità politica della nomina di De Gaetano, mentre la presidente Rosy Bindi aveva dichiarato chiusa la polemica sull'assessore. Oggi la contestazione dei reati relativi ai rimborsi regionali e la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per l’esponente della giunta di centrosinistra. (AGI)

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