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Al via trivellazioni
sindaci si mobilitano

Subito ricorso al Tar contro l’autorizzazione alla ricerca di idrocarburi nello Jonio concessa dal Ministero dell’Ambiente alla società Enel Longanesi Development Srl., ma pronti anche ad azioni di disobbedienza civile per difendere la salute del nostro mare e dei nostri cittadini. Se sarà necessario porteremo la protesta a Roma e difenderemo i nostri diritti davanti al Parlamento. Il sindaco di Amendolare, Antonello Ciminelli è determinato. No alle trivellazioni nello jonio. Lunedi 22 giugno  presiederà l’incontro presso la Sala consiliare fra i rappresentanti delle tre regioni (Calabria, Puglia e Basilicata) in cui il problema delle trivellazioni è maggiormente sentito.  All’assemblea parteciperanno i sindaci di Albidona, Corigliano Calabro, Plataci, Francavilla Marittima, Montegiordano, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Rossano, Trebisacce, Villapiana, Castellaneta, Gallipoli, Ginosa, Palagiano, Nova Siri, Policoro, Rotondella, Scanzano, Pisticci, Legambiente, le associazioni culturali di Amendolara, l’associazione Raspa e il presidente del Comitato Mediterraneo No Triv, Felice Santarcangelo. “Siamo stanchi della politica di questo Governo – ha detto Ciminelli - in materia di idrocarburi. Abbiamo raggiunto il limite della sopportazione. La VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) non tiene conto di criteri vitali per il nostro ecosistema. Non permetteremo che il nostro mare venga rovinato da scelte scellerate di politica energetica. L’AIR-GUN è una tecnica di ricerca degli idrocarburi molto invasiva. Onde sonore vengono “sparate” a 250 decibel determinando gravi danni per la vita marina. Sto per inviare un esposto ad hoc alla Procura della Repubblica. L’air-gun è una tecnica di ricerca incompatibile con la ZSC (Zona speciale di conservazione) in cui si trova la Secca di Amendolara. Il Governo è pronto a svendere il nostro mare. E quanto e chi ci guadagna? Solo le compagnie petrolifere avranno utili. Le royalties in Italia sono bassissime. I cittadini pagheranno il prezzo più alto. Basta rivolgere lo sguardo a Nord, nella vicina Basilicata. I lucani vivono un incubo quotidiano per colpa di gas e petrolio. Noi non vogliamo che questo accada nella Sibaritide. Decidere di investire su una politica energetica ad alto impatto ambientale significa indebolire ancora di più il settore turistico che fa leva su una natura al riparo da attacchi indiscriminati”. 

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